I tifosi partenopei, l’ambiente tutto, hanno un’atavica caratteristica; sono facili ad esaltarsi, ma altrettanto facilmente si deprimono. Dopo la non meritata sconfitta con la Lazio, molti già paventavano imminenti sfaceli, la fine di un sogno, quest’anno lungamente accarezzato; tanti altri, invece, erano fiduciosi: “il giocattolo” non s’era rotto, una partita si può anche perdere. D’altra parte, dopo la sconfitta con l’Inter (la prima in campionato!) la squadra aveva inanellato una significativa serie di vittorie consecutive.

La partita di ieri con l’Atalanta era quella giusta per dare una risposta ai catastrofisti e agli ottimisti.



Ebbene, dopo un primo tempo dominato dagli azzurri, ma senza risultati concreti (gli orobici si sono confermati squadra “tosta”, fisicamente dotata), sembrava che avessero ragione i pessimisti. Nella ripresa, invece, tutta un’altra musica! Magicamente, i ragazzi in maglia color del cielo si sono sbloccati; l’Atalanta è scomparsa dal terreno di gioco, in particolare dopo la rete ‘monstre’ di Kvara (sette giocatori bergamaschi annichiliti, mentalmente confusi, dalle finte e controfinte del georgiano) che ha sbloccato la partita.

La pronta risposta del Napoli a quanti già pregustavano una sua crisi, la rimonta delle inseguitrici, quindi, c’è stata, chiara, forte, inequivocabile. Non ci interessa quello che potranno fare, nelle prossime partite, l’Inter, La juve (anche senza penalizzazione), il Milan, le romane: la “capolista” se ne va (anzi, se n’è andata!), come cantano i tifosi al ‘Maradona’.

Il vantaggio in classifica è tale che potremmo anche permetterci – ma non succederà – di perdere persino sei delle prossime dodici gare che restano da giocare, vincendo le altre, naturalmente, per cucirsi, comunque, sulle magllie quel tanto agognato, strameritato, triangolino tricolore, il NUMERO 3!
Ernesto Pucciarelli