Pensieri liberi – Ho preso in prestito il titolo di un arcinoto lavoro del grande Pirandello, e me ne scuso con lui, per esprimere un concetto quantomeno ovvio: il campionato di calcio, il più travagliato e “strano” che la storia ricordi, è terminato ed ha emesso i suoi verdetti definitivi.

Per la verità, ne manca ancora uno: chi retrocederà nella serie cadetta tra Genoa e Lecce? Non nascondo la mia simpatia per i grifoni, da molto tempo ‘gemellati’ con il Napoli, ma tengo anche al Lecce, squadra del Sud che, restando nella massima serie andrebbe a ‘rafforzare’ la esigua presenza di compagini meridionali in Serie A. Per tutto il resto, nulla di nuovo sotto il sole! La Juve ha vinto il nono scudetto di fila, nonostante Sarri (l’ex napoletano, in tutti i sensi!) abbia fatto di tutto per impedirlo. I livelli di gioco espressi dai bianconeri quest’anno sono stati veramente mediocri ma, ciò nonostante, l’ennesimo titolo nazionale è stato messo in cassaforte.

Colpa anche di una concorrenza poco agguerrita? Indubbiamente. Il Napoli, con il suo disastroso inizio di campionato, è ben presto scomparso dalla lotta per la conquista dello scudetto. Il settimo posto finale ci sta un “tantino stretto”: siamo, a mio parere, più forti di Roma, Milan e della stessa Lazio, ma così è (se vi pare, e anche se non siete d’accordo!). L’Inter, strombazzata come la più accreditata rivale bianconera, non lo è mai stata sul serio. E’ giunta appena un punto dietro in classifica rispetto alla Juve, ma nelle ultime tre o quattro partite i calciatori in maglia bianca e nera a strisce erano con la mente già rivolta al prossimo, determinante, incontro di Champions. Grandi elogi all’Atalanta (in particolare) e alla Lazio, che hanno onorato il campionato con il loro gioco spumeggiante e divertente.



Per chi, come me, è da sempre un inguaribile ‘tifoso’ dei colori azzurri, resta ancora la possibilità di vivere un “sogno” che, qualora si concretizzasse, insieme con la già ottenuta conquista della Coppa Italia, renderebbe magicamente straordinaria l’attuale stagione calcistica, considerata, da molti, fallimentare. Andare a Barcellona e passare ai “quarti”, con tutto quello che potrebbe scaturirne dopo… Mi vengono i brividi solo a pensarlo…

Non posso chiudere queste mie note, senza rivolgere un pensiero a Lorenzo Insigne, insieme con un appunto a mister Gattuso. Il ‘capitano’, ieri sera, è uscito dal campo dolorante. Le ultime notizie sembrano confortanti: pare che non vi siano problemi muscolari (in questo caso, addio Barcellona!) ma la ‘botta’ sembra abbia interessato soltanto l’osso. Se Lorenzo non dovesse farcela, però, una tirata d’orecchi a “Ringhio”: perché, dopo ben settanta minuti di ‘prova’ in campo (necessari, per testare condizioni fisiche e schemi pro-Barcellona), non ha sostituito Lorenzo, e qualche altro indispensabile alla squadra, sul finire di una partita il cui risultato, per il Napoli, contava come il due di coppe, quando la briscola è a denari?

Ernesto Pucciarelli