Ieri, a Ercolano, Portici e Maddaloni, militari della Compagnia di Torre del Greco hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare (4 in carcere)- emessa dal GIP del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della locale Procura – nei confronti di 4 indagati, ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di rapina e lesioni personali in concorso (art. 110-628-582-585 c.p.),

Il provvedimento, scaturito da attività di indagine condotta dalla dipendente Stazione di Torre del Greco centro ha permesso di stabilire le responsabilità di n.3 soggetti, in relazione ai seguenti eventi delittuosi, avvenuti i primi due in Torre del Greco ed il restante in Torre Annunziata:

− Rapina commessa il 12 novembre 2017, ai danni di uomo cl. 76, al quale nella circostanza fu asportato un cellulare e del denaro; nell’occasione la vittima fu aggredita fisicamente, riportando gg 4 di prognosi;



− Rapina commessa il 12 novembre 2017, ai danni di uomo cl. 63, al quale nella circostanza fu asportato un cellulare e del denaro; nell’occasione la vittima fu aggredita fisicamente, riportando gg 9 di prognosi;

− Rapina commessa il 12 novembre 2017, ai danni di uomo cl. 59, al quale nella circostanza fu asportato del denaro; nell’occasione la vittima fu aggredita fisicamente, riportando gg 30 di prognosi;

Per le suddette rapine in data 13 dicembre 2017 venne già arrestato un autore della rapina, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della locale Procura che coordinava le indagini.

Il quarto soggetto, già tratto in arresto il 13 dicembre u.s. per le rapine di cui sopra, è stato ritenuto responsabile di un ulteriore rapina, unitamente a due complici non ancora identificati, in Torre del Greco, il 26 novembre u.s., ai danni di uomo cl. 67, al quale fu asportato un cellulare e nella circostanza fu aggredito riportando lievi lesioni.

All’identificazione degli odierni arrestati si è arrivati tramite una capillare azione di monitoraggio dei sistemi di videosorveglianza presenti sui luoghi dei reati, con riscontri oggettivi a seguito di perquisizioni domiciliari presso le abitazioni degli indagati.

Gli arrestati sono stati tradotti presso le case circondariali.