I residenti della zona lamentano degrado e mancanza di legalità
Situazione al limite dell’incredibile nella Circumvesuviana di Napoli. Preoccupa, infatti, la questione d elle stazioni al buio: da circa due settimane infatti Eni Energia ha tagliato il 30% della potenza elettrica dei

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contatori perché l’Eav è morosa. Risultato: black out in decine di stazioni, fermate e passaggi a livello della rete della Circumvesuviana. Di prassi ci sarebbe stato prima il sollecito al pagamento e poi la riduzione della fornitura. Praticamente inutilizzabili alcuni passaggi a livello, che vengono presidiati dal personale dell’azienda, costretto ad operare in condizioni difficilissime, in molti casi senza riparo e persino senza servizi igienici. Sembra oramai di essere tornati ai tempi dell’ immediato dopoguerra. I piazzali, i sottopassaggi e le scale delle stazioni sono completamente al buio, i viaggiatori procedono a tentoni in c erte ore; i passaggi a livello non possono abbassare le sbarre, infatti gli operatori sono costretti ad utilizzare solo i cavalletti regolamentar i di riserva. Nei treni stracolmi di persone in ogni orario viste le continue soppressioni di corse molti vagoni sono poco o per nulla illuminati e questo favorisce i borseggi e le molestie alle ragazze. Tra le stazioni da circa due settimane totalmente al buio c’è anche quella di Villa delle Ginestre. I residenti lamentano da tempo lo stato di degrado e la mancanza di legalità. In effetti il quartiere, nonostante, n on possa dirsi “malfamato”, ha visto, negli ultimi anni, una vera e propria invasione della microcriminalità (concentratasi proprio intorno alla stazione) che lo ha reso, soprattutto di sera, uno dei posti più pericolosi della città, con la presenza costante di sbandati, clochard e uomini ubriachi. Naturalmente con il passare del tempo questo disagio renderà l’intera zona ancora più insicura e degradata. Dalla Circumvesuviana fanno sapere che il problema sta per essere risolto e che le corse dei treni non hanno subito alcun ritardo.



Mc. Izzo

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 27 novembre 2013