Pensieri liberi – E’ vero: il Barcellona non è più “la macchina quasi perfetta” dell’era Guardiola, ma resta, comunque, una delle tre/quattro squadre più forti dell’intero Pianeta. Eppure, ieri sera al San Paolo, specialmente nel primo tempo di Napoli-Barcellona, nessuno se ne è accorto. La tattica studiata a tavolino da mister Gattuso ha funzionato perfettamente: gli azzurri si sono chiusi intelligentemente in difesa, hanno lasciato agli spagnoli il predominio di uno sterile palleggio (in pratica, Messi e compagni non si sono mai affacciati nella nostra area piccola!) e, quando hanno potuto, si sono lanciati in avanti con veloci, ben congegnate ripartenze.

In una di queste, Mertens ha messo a segno una rete bellissima, che lo consacra “cannoniere” più prolifico dell’intera storia calcistica del Napoli, per il momento a pari merito con Hamsik. Poco dopo l’inizio del secondo tempo, però, il nostro “Ciruzzo” ha dovuto lasciare il terreno di gioco a causa di un intervento-killer di un ‘catalano’ il quale, a nostro avviso avrebbe meritato il rosso diretto!

Le conseguenze di questa grave perdita si sono viste tutte: Milik, il sostituto naturale di Mertens, sul piano della mobilità non vale un decimo del predetto. Il Barcellona ha pareggiato nell’unica, vera, occasione che gli si è presentata, mentre le opportunità partenopee di riportarsi in vantaggio sono state vanificate dalla imperizia di Insigne e di Callejion nelle conclusioni. Ah, ci fosse stato ancora Ciruzzo!



Ad onor del vero, sul piano pratico, anche un successo per 2 a 1, poco avrebbe modificato nella ‘storia’ di questa sfida di Champions con i catalani, che va considerata nell’arco di 180 minuti. Agli spagnoli, comunque, sarà sufficiente una vittoria, anche con il minimo scarto, per qualificarsi, ricordando che le reti segnate in trasferta valgono il doppio. Per questo, il Napoli è obbligato a segnare almeno una rete, se vuole continuare il sogno di accedere ai quarti della massima rassegna calcistica europea, e non è assolutamente impossibile riuscirvi…

Il Napoli visto ieri sera è ‘squadra vera’, compatta e salda in tutti i suoi reparti. Ecco, se un appunto può essere mosso alla compagine azzurra, questo riguarda l’estetica. Però se ricordiamo “dove” era il Napoli quando è stato esonerato Ancelotti, non sarebbe giusto chiedere all’onesto Gattuso più di quello che è riuscito a realizzare in poco più di due mesi. Il Napoli, oggi, pur se ancora “in convalescenza”, ha, comunque, una propria identità, che tiene conto anche dei suoi indiscutibili limiti.
Si sta comportando, infatti, alla stregua di un pugile quando si trova di fronte un avversario, sulla carta, più forte di lui: difesa coriacea, in attesa di potergli sferrare il colpo decisivo al presentarsi dell’occasione propizia. Ieri sera, è mancato proprio un’inezia, perché la tattica avesse pienamente successo!

Ma non disperiamo: i segnali di una buona ripresa degli azzurri, nelle coppe come in campionato, ci sono tutti. E se la ruota della fortuna comincia a girare nella direzione opposta a quella che ha seguita fino a questo momento (pali e traverse in quantità industriale, errori veramente inconcepibili!), aggiungendovi i recuperi di giocatori fondamentali, come koulibaly ed Allan, chissà che la parte finale della stagione non ci riservi delle magnifiche sorprese!
Ernesto Pucciarelli