Nessuno come loro, nessuno come le campionesse paralimpiche Martina Caironi e Assunta Legnante che impreziosiscono con due ori il già consistente bottino degli Azzurri ai Mondiali paralimpici di Atletica.

La serata però non poteva essere più bella: anche la staffetta maschile 4×100 T42-47 si merita il podio conquistando l’argento contro nazioni storicamente più accreditate come gli Stati Uniti e la Germania.
Da Londra l’Italia si porta a casa 10 medaglie (4 ori, 4 argenti, 2 bronzi) e delle prospettive floride per i prossimi appuntamenti internazionali.

Il gran finale dei Campionati parte con il salto in lungo T42 della Caironi che raddoppia il titolo iridato dei 100 già agguantato all’inizio delle competizioni e porta a due il numero di vittorie mondiali nella specialità dopo Lione 2013. La sua gara non ha storia per le avversarie: la saltatrice delle Fiamme Gialle mette la prima zampata sulla terra a 4,62, mentre i tentativi successivi valgono 4,54, 4,40, 4,57 e 4,71. La misura vincente arriva alla sesta prova con 4,72. Restano dietro la giapponese Kaede Maegawa (3,79), argento, e l’americana Scout Bassett (3,45), bronzo.
A fine gara l’argento paralimpico di Rio 2016 dichiara: “Non ho avuto quella carica in più perché era ovvio che non ci sarebbe stata storia fin dal primo salto. Ho avuto piccoli problemi nei salti successivi perché ho staccato prima, la pedana è molto veloce e dura. È chiaro che mancava Vanessa Low, ma la misura che ho fatto non mi dispiace, sono in crescita. Ora devo continuare a trovare stimoli per allenarmi più forte ed è questa la vera difficoltà. Il ritorno di Vanessa potrebbe essere una buona motivazione. Ho anche capito che non devo più dichiarare di cercare il record mondiale prima delle competizioni perché ci sono troppe aspettative”.



Non c’è due senza tre per Assunta Legnante che nella pedana del peso F11/F12 si impossessa del terzo oro mondiale consecutivo. Purtroppo nel corso della gara dopo il primo nullo e il 15,82 che le è sufficiente per la vittoria, la pesista azzurra si infortuna al bicipite femorale destro e non riesce più ad effettuare alcun lancio. Non possono fare nulla l’uzbeka Safiya Burkanova (14,76), seconda e la messicana Rebeca Valenzuela (13.05), terza.

Anche la staffetta 4×100 T42-47, categoria amputati, si comporta benissimo. Il quartetto composto da Emanuele Di Marino, Simone Manigrasso, Riccardo Bagaini e Andrea Lanfri realizza il primato italiano di 43.32 in terza posizione, ma si mette al collo l’argento dopo la squalifica degli americani per cambio fuori zona (erano primi al traguardo). L’oro va ai tedeschi ed il bronzo ai giapponesi.
Per tutti e quattro la dedica è speciale: “Questa medaglia è per Roberto La Barbera che fa parte del nostro gruppo di staffettisti, ha corso assieme a noi in ogni frazione”. Manigrasso dice: “Meglio di così non poteva andare, il cambio con Emanuele è stato perfetto”. Di Marino dichiara: “È una squadra fantastica, mi sono trovato benissimo con tutti, possiamo spingerci ancora più avanti”. Lanfri: “Un pezzo d’Italia correva con noi”. Bagaini: “Penso che non possa esistere esordio mondiale migliore, è una soddisfazione unica. Spero che i Mondiali giovanili di Nottwil siano un’esperienza magnifica come questa”.
Il Direttore Tecnico nazionale Vincenzo Duminuco fa un bilancio della spedizione azzurra a Londra: “Esperienza positiva, il lavoro ha dato i suoi primi frutti ed i risultati – e non solo le medaglie – parlano chiaro. Ho visto degli atleti maturi che hanno consolidato il loro valore internazionale e delle giovani promesse che hanno confermato il loro percorso di crescita in proiezione delle Paralimpiadi di Tokyo 2020. All’osservatore poco attento potrebbe venir facile affermare che alcuni successi sono frutto di coincidenze favorevoli: in realtà nessuno degli atleti presenti è venuto a Londra da outsider, non ci sono state sorprese ma solo conferme. Se è pur vero che alcune assenze di atleti di altri paesi hanno potuto favorire migliori posizioni in classifica per noi, non va dimenticato però che anche la nostra squadra, per motivi tecnico-sanitari, non ha potuto schierare alcuni atleti di rilievo come Oney Tapia, ed altri non hanno potuto doppiare la propria gara (vedi Assunta Legnante nel disco). Il mio ringraziamento va a tutti: dai vertici federali alla struttura organizzativa, sanitaria e della comunicazione, allo staff tecnico ma soprattutto agli atleti per quello che hanno saputo dare dentro e fuori dal campo”.
Il Presidente Federale Sandrino Porru è particolarmente soddisfatto: “Sono estremamente orgoglioso di aver portato a casa un importante numero di medaglie e soprattutto della qualità dei risultati. È indicativo che 10 su 12 componenti della rosa azzurra siano andati a medaglia con un terzo di esordienti nella rassegna iridata.

Tutto ciò ci fa capire, spero anche agli imminenti Mondiali giovanili di Nottwil, quanto la FISPES sia stata capace di lavorare in modo produttivo nell’ambito della promozione e quanto sia migliorata la nostra professionalità. Un lavoro che sta dando i frutti, ponendo delle basi importanti per il futuro con il contributo fondamentale delle società sportive di riferimento di ciascun atleta, dei loro tecnici e la regia dello staff tecnico nazionale egregiamente coordinato da Duminuco.
Ho visto una Nazionale particolarmente matura, una formidabile squadra che si è formata da uno sport individuale e che si è espressa al massimo nel suo potenziale: è questa la nostra medaglia più importante. Vorrei ringraziare il Consiglio Federale che ha creduto in questo progetto, lo staff sanitario che ci ha supportato in modo professionale, l’intero staff tecnico, il Segretario Federale Arianna Mainardi ed il team da lei coordinato, anche quelli che sono rimasti a casa, e l’INAIL che con il suo inestimabile lavoro ci ha permesso di vincere medaglie e schierare una staffetta che mancava da molti anni. Un grazie immenso va agli atleti che hanno saputo dare il meglio di sé in ogni circostanza tirando fuori emozioni per tutti e alla Rai che ha portato le loro gesta sportive nelle case degli italiani. Questo Campionato testimonia che si vince se sappiamo essere uniti…oltremodoltre”.

Medagliere Italia a Londra 2017

Oro (4)
Martina Caironi nei 100 e lungo T42, Arjola Dedaj nel lungo T11, Assunta Legnante nel peso F11

Argento (4)
Monica Contrafatto nei 100 T42, Federica Maspero nei 400 T43, Simone Manigrasso nei 400 T44, staffetta 4×100 T42-47 (Emanuele Di Marino, Simone Manigrasso, Riccardo Bagaini, Andrea Lanfri)

Bronzo (2)
Giuseppe Campoccio nel peso F33, Emanuele Di Marino nei 400 T44

Risultati

https://www.paralympic.org/london-2017/schedule/info-live-results/lo2017/eng/zz/engzz_athletics-daily-competition-schedule.htm

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