E’ notte fonda, aeroporto di Capodichino. Una folla di tifosi, entusiasti, attendono gli azzurri di ritorno dalla vittoriosa trasferta di Torino. No, stavolta non si tratta della solita soddisfazione che, da sempre, è seguita ai (non tantissimi, per la verità!) successi sugli ‘odiati’, sportivamente parlando, rivali bianconeri. Questo all’aeroporto è solo un anticipo della “grande festa”, che inizierà non appena avremo la certezza aritmetica dello scudetto, che potrebbe verificarsi già al prossimo turno: l’Inter, a Milano, ferma la Lazio e noi battiamo la Salernitana.

II cugini granata non sono più una ‘squadraccia’, sono stati rivitalizzati da Paulo Sousa, ma restano, comunque, largamente alla portata degli azzurri. Stagione trionfale, per il Napoli, inficiata solo dalla iniqua eliminazione dalla Champions. Il Milan era alla nostra portata, inconcepibili gli errori, ripetuti, contro i rossoneri.

Ma veniamo alla partita di ieri sera, arbitrata da un mediocre Fabbri che, però, ha avuto – su segnalazione del Var – il merito di aver anullata la rete di Di Maria, viziata ad inizio azione da un evidentissimo fallo su Lobotka. Il Napoli ha dominato nel possesso palla, ma anche nelle occasioni da rete, specialmente quando Allegri, a pochi minuti dalla fine ha schierato i “pezzi grossi” in attacco: Di Maria, Chiesa, Vlahovic, Stranezze del calcio…



Con Osimhen e Kvara con le polveri bagnate, ci hanno pensato i subentrati Elmas e Ripamonti a confezionare la rete del successo allo “Stadium”. Sarebbe bastato anche un pareggio ma – in questo caso -“il troppo non stroppia”. E adesso, tutti insieme, Spalletti, squadra, tifosi, società, la città intera, i turisti che arriveranno per partecipare all’evento, verso l’anelato traguardo!
Ernesto Pucciarelli