Nomi prestigiosi anche quest’anno arricchiscono il parterre dei vincitori del Premio «Annibale Ruccello», coordinato da Monica Citarella per la sezione Teatro e da Maria Carmen Matarazzo per la sezione Poesia.
Vincitore del Premio alla Drammaturgia è Peppe Barra, artista poliedrico e protagonista indiscusso della cultura del Novecento, artefice di un imprescindibile lavoro di recupero della tradizione orale e musicale partenopea e in particolare della fiaba, confluito nei testi di spettacoli indimenticabili dalla Gatta Cenerentola al celebre Lengua Serpentina.
Il riconoscimento è stato assegnato da una giuria dell’ Università Federico II presieduta dall’italianista ed esperto del teatro ruccelliano Matteo Palumbo. Ad affiancarlo il Presidente Onorario Carlo de Nonno, stretto collaboratore di Ruccello nonché custode del suo patrimonio artistico; Giuseppina Scognamiglio, docente di Letteratura Teatrale Italiana; Francesco de Cristofaro, studioso di Letteratura comparata; Pasquale Sabbatino, direttore del Master in Drammaturgia e Cinematografia e coordinatore, insieme a Palumbo, del progetto dell’ Università Federico II di raccolta, studio e pubblicazione dei testi ruccelliani.
Massimo Andrei, attore, autore, regista teatrale e cinematografico è invece il vincitore del Premio alla Carriera conferito dal Coordinamento dello Stabia Teatro Festival quale riconoscimento di una personalità artistica che si esprime in una pluralità di percorsi creativi, di linguaggi e mezzi espressivi ispirati anche all’impegno etico-culturale.
Il premio della Critica, istituito quest’anno, è stato assegnato allo spettacolo Il Servo, tratto dal romanzo di Robin Maugham nella traduzione di Lorenzo Pavolini e diretto da Pierpaolo Sepe e Andrea Renzi. Pièce avvincente, prodotta da Casa del Contemporaneo, Teatri Uniti, Napoli Teatro Festival e Teatro Stabile di Napoli e interpretata dallo stesso Renzi con Tony Laudadio, Lino Musella, Federica Sandrini e Maria Laila Fernandez, Il Servo è una lucida ricostruzione di un rapporto di dominio di un uomo su un altro uomo, tessuto nello spazio chiuso di una casa borghese nella Londra degli anni ‘50 con un progressivo ribaltamento di ruoli che adombra una «storia tetra di lotta sociale feroce».
Lo spettacolo è stato selezionato da una giuria presieduta da Armida Parisi, caporedattrice culturale del Roma e composta da Stefano de Stefano, critico teatrale del Corriere del Mezzogiorno; Bianca de Fazio, redattrice di Repubblica e Fabrizio Coscia, critico teatrale de Il Mattino.
La poetessa Maram Al Masri è invece la vincitrice del Premio «Annibale Ruccello» per la Poesia assegnato dalla giuria presieduta da Sergio Iagulli, responsabile della Casa Internazionale della Poesia di Baronissi, e composta da Raffaella Marzano, Giancarlo Cavallo, Maria Carmen Matarazzo e Luca Nasuto.
Maram al-Masri, nativa di Lattakia in Siria ma trapiantata a Parigi dal 1982, è autrice di fama internazionale che spazia da temi squisitamente lirici e intrisi di raffinato erotismo a temi di carattere sociale riguardanti la condizione delle donne e dei bambini e la difesa della libertà e dei diritti civili. Dopo un primo libro pubblicato nel 1984 a Damasco dal titolo Ti minaccio con una colomba bianca, è ritornata alla poesia nel 1997 con Ciliegia rossa su piastrelle bianche, insignito nel 1998 del Premio del Forum culturale libanese in Francia e tradotto in spagnolo, francese, corso e inglese. Ad esso si aggiungono Ti guardo, Anime scalze, Arriva nuda la libertà” e nel 2018, con la traduzione di Raffaella Marzano, La donna con la valigia rossa, racconto illustrato dall’artista salernitana Ida Mainenti (Multimedia Edizioni).