Pensieri liberi – Diogene di Sinope, filosofo ‘cinico’ vissuto nel IV secolo a.C., è noto più per le sue apparenti stranezze che per le sue ‘dotte teorie’.

Di giorno, il nostro se ne andava in giro per Atene, città nella quale visse lungamente, con in mano una lanterna accesa. Cercava “l’uomo”, il profondo pensatore del passato, ma un uomo che avesse compreso i veri valori della vita, che disprezzasse i beni materiali (era questa, la sua filosofia!) e, naturalmente non lo trovò mai. Di notte, dormiva in una botte. Il suo unico ‘bene’ era una ciotola di legno, che utilizzava per bere. Ma quando, una mattina, vide un bambino prendere l’acqua di una fontanella nelle sue mani raccolte a conca, gettò via anche la ciotola, evidentemente inutile.

Vi starete chiedendo: ma come mai ti sei ‘scetato’ stamattina ed hai pensato a Diogene? E’ presto detto. Quello che stiamo vivendo è un momentaccio, e anche il futuro appare poco chiaro, estremamente nebuloso. Però, nei tanti anni che, ormai, sono sul mio groppone, ho imparato una cosa: niente, accade per niente, e da tutto quello che succede, anche dagli eventi più negativi, è possibile ricavare un insegnamento. Va bene, mi tappo le orecchie, così non sento i cori di disapprovazione che sicuramente stanno accompagnando questa mia ultima considerazione! E che ci può stare, di positivo, con il coronavirus che incombe e minaccia seriamente (specialmente noi anziani!) di inviarci anzitempo nell’Al di là? No… Non sono diventato ‘strano’, come Diogene. Penso che la ‘paura’ del contagio, la forzata quarantena, la libertà che, in questo periodo, c’ è stata, ed a ragione, negata, il non poter più avere rapporti con le persone alle quali siamo legati affettivamente, tutto quello, insomma, a cui s’è dovuto rinunciare da alcuni mesi a questa parte, ci ha indotto a riflettere…



E, al termine di questa riflessione, abbiamo ‘trovato l’uomo’ che ha cercato, invano, Diogene? Quello che ha compreso i valori ‘reali della vita? Non lo so, ma sicuramente noi, tutti, non siamo più quelli di solo pochi mesi fa. Il Mondo che verrà dovrà, per forza di cose, essere un altro Mondo! Tutti i ‘parametri’ dell’ante-virus, (le nostre abitudini, il nostro modo di rapportarci al prossimo, il lavoro, la scuola, il divertimento, ecc.), saranno modificati. E dal punto di vista psicologico, emotivo (specialmente per i giovani!) come reagiremo, quando l’incubo sarà, finalmente, passato? Molto probabilmente, in tempi – speriamo – non propriamente biblici, verrà sperimentato il vaccino che ci preserverà dall’attuale “pandemia”… Quello che mi preoccupa maggiormente, però, è l’aver scoperto la nostra fragilità, l’estrema precarietà di questa nostra esistenza.

Che la vita su questa Terra fosse legata ad un filo si sapeva, ma che potesse, venirci “strappata” così violentemente, da un microrganismo che neppure ‘conosciamo’, beh, questo proprio nessuno poteva prevederlo!
Ernesto Pucciarelli