Pensieri liberi. Prima di addentrarci nell’analisi dell’ interrogativo suesposto, partiamo da una premessa di carattere generale: il “tifoso-tifoso”, quello che segue le vicende della squadra del cuore con passione e partecipazione emotiva senza limiti, ha un solo obiettivo, vuole vincere, a prescindere da qualsiasi altra considerazione! Il campionato che sta per concludersi è stato – in linea con quanto verificatosi negli ultimi anni – oltremodo mediocre. Poche squadre (Atalanta, Torino, Spal?) hanno conseguito risultati soddisfacenti, al di là delle più rosee previsioni; le delusioni, invece, sono state veramente tante! Persino i tifosi juventini, nonostante l’aggiunta nella già nutritissima bacheca dell’ottavo titolo nazionale consecutivo, riteniamo abbiano ben poco per esultare, in quanto l’obiettivo principale della stagione per i bianconeri (la conquista della Champions), ancora una volta è stato clamorosamente fallito!

Pure estremamente deludenti vanno considerate le stagioni calcistiche delle milanesi e delle due compagini capitoline, a fronte di investimenti ‘corposi’, che non hanno sortito gli effetti sperati. E il Napoli? Proviamo ad abbandonare i panni del “tifoso-tifoso” e cerchiamo di essere equi, imparziali, nella valutazione del campionato azzurro. Quel “meritiamo di più”, apparso su numerosi striscioni esposti da fan partenopei ultimamente, per esprimere un malcontento diffuso, ha ragione di essere? Se è riferito ai risultati, sinceramente, non ci trova d’accordo… Sì, è vero, ancora una volta, “titoli zero”, ma il terzo secondo posto conquistato, negli ultimi quattro anni, non è risultato da poco. La Juventus, per qualità della ‘rosa’, per organizzazione societaria, per esperienza, per tradizione, per mille altri motivi che ci sembra superfluo ricordare, in Italia, si colloca – rispetto al Napoli, ma anche in rapporto a tutte le altre squadre – di gran lunga al di sopra di tutti, è di un altro pianeta!

Se, inoltre, analizziamo la ‘storia’ del Napoli (escludendo l’era maradoniana), questa ci racconta la seguente realtà: in quasi un secolo di storia, abbiamo conseguito esiti che ci collocano al quinto-sesto posto nel panorama calcistico nazionale. Meglio di noi hanno fatto, a parte la Juve, l’Inter, il Milan e la Roma, spesse volte anche la Lazio e la Fiorentina! Per questo, il fatto di occupare la piazza d’onore nella massima competizione nazionale, alle spalle degli ‘extraterrestri’, non va, a nostro avviso, sottovalutato. Se, viceversa, il “meritiamo di più” si riferisce al gioco esibito quest’anno dal Napoli, ammettiamo senz’ ombra di dubbio che gli scontenti hanno le loro buone ragioni. La squadra di Ancelotti, nel girone di ritorno, ha fornito prestazioni più volte deludenti, addirittura inguardabili, come quella di ieri sera contro il modestissimo Cagliari, ‘aggiustata’ proprio per il rotto della cuffia a tempo abbondantemente scaduto!



Le cause di questa pericolosa e inattesa involuzione? Probabilmente, molto è da addebitarsi all’eccessivo “tourbillon” attuato dal mister. La squadra si è disunita, ha perso certezze e punti di riferimento. Aggiungiamo, per completare il ‘quadro’ che stiamo provando a delineare, le prestazioni, al di sotto delle aspettative, di buona parte dei componenti la ‘rosa’ partenopea ed un imprevedibile numero di infortuni. Molti azzurri hanno dimostrato di non poter far parte di una compagine di vertice come il Napoli, per cui, la prossima campagna acquisti, dovrà essere oculata, oltre che corposa. Il compito della società, e di Giuntoli in primis, non è facile. Prima di procedere agli acquisti, infatti, sarà necessario provvedere alle cessioni e, per la maggior parte dei giocatori napoletani, certamente non si formerà la fila per accaparrarsi le loro prestazioni! Di sicuro, avremo bisogno di una ‘punta’ di peso più o meno identico a quello di Milik. In difesa, considerata anche l’età di Albiol, urge l’acquisto di un forte difensore, e sulle fasce è necessaria una vera e propria rivoluzione! Non tralasciamo il centrocampo, dove abbiamo bisogno, come il pane, di un “metronomo”, che detti i ritmi ed i tempi di gioco all’intera squadra. Gli attuali interpreti nella zona nevralgica del campo hanno dimostrato, tutti, con chiarezza, di non essere adatti a svolgere questo ruolo. Ci auguriamo che l’auspicato rafforzamento si realizzi: il prossimo Napoli, oltre al consueto tentativo, sicuramente importante, di “caccia alla Juve” (prima o poi, vedrete, riusciremo a raggiungere la preda!), ha un altro compito, non facile, da portare avanti: riaccendere l’entusiasmo nei tifosi, perché vedere il San Paolo semivuoto, come ieri sera, è veramente uno spettacolo desolante, che stringe il cuore in una morsa di tristezza e di sofferenza!
Ernesto Pucciarelli