A poche settimane dalla nomina di Presidente della BCP, l’avv. Filippo Perriccioli rilascia a La Torre un’intervista ed affronta argomenti di rilievo.
La Bcp è stata, dalla nascita, un motore importante per l’economia e per il territorio torrese. Numerose sono le attività svolte soprattutto negli ultimi anni. Quali sono le iniziative in cantiere e in programma nel breve periodo?
Le nostre iniziative proseguono ed attuano il programma previsto dalle linee strategiche del piano triennale, sicuramente impegnativo poiché pur in una congiuntura non ancora favorevole seppur con segnali di ripresa economica, la Banca intende continuare ad investire per sostenere le famiglie e le imprese locali e di tutta la Campania e per rafforzare il radicamento sul territorio che da sempre rappresenta la mission aziendale.
D’altra parte la nostra forza è, e sarà sempre, la capacità di essere saldamente radicati su questo territorio.

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Bilanci sempre più in crescita. Qual è il segreto del successo della Bcp?
La nostra banca è stata sempre gestita in modo sano e prudente. Il Consiglio di Amministrazione si è sempre accertato di avere più che adeguati presidi a tutti i rischi bancari. Ma è importante sottolineare che tutto questo è possibile grazie soprattutto ad una struttura di direzione generale di grande esperienza, competenza e professionalità, che ha sempre saputo tradurre in operatività le linee strategiche assegnate dal Cda della Banca, avvalendosi di risorse di ottima qualità e profondo attaccamento ai valori dell’Istituto.

Cosa ne pensa delle crisi di quelle banche italiane di cui si parla?
La crisi delle quattro banche, che rappresentano solo l’1% del sistema bancario italiano, è frutto di cattiva gestione e di una carenza di solidità.
La solidità della BCP è attestata dai ratios patrimoniali, il CET 1 al 12,83% (tra i primi in Italia), che va ben oltre i requisiti regolamentari richiesti e da un patrimonio netto “tangibile”, di circa 230 milioni di euro costituito da riserve accantonate negli anni e senza obbligazioni subordinate che il nostro Istituto non ha mai emesso.



Non è un caso se in questi anni di crisi economica, accentuata maggiormante nelle regioni del Sud Italia, la banca ha sempre chiuso i propri bilanci in attivo, e ciò ha consentito di distribuire dividendi sulle azioni, ed effettuando cospicui accantonamenti a fronte dei crediti deteriorati.
Siamo quindi soddisfatti e, al tempo stesso, consapevoli di non essere sulla luna, anzi, di far parte di un sistema bancario che ultimamente non ha brillato per risultati. Ciò ci impegna a continuare la sana e prudente gestione con il primario obiettivo di tutelare i nostri soci e clienti.

Cosa ne pensa delle ultime riforme emanate dal Governo sulle banche?
La riforma che obbligato le banche di credito cooperativo e le banche popolari di grandi dimensioni di trasformarsi in spa non ha riguardato la nostra banca; quindi non sussiste alcun obbligo di trasformazione in spa né rientra nei piani strategici dell’istituto.

Ci sono aspetti che andrebbero migliorati nel rapporto banca – territorio – cittadini?
Se si, quali sono questi aspetti e in che modo intende migliorarli?
Sicuramente tutto può essere migliorato.
In particolare, convinti che il sistema di relazioni tra la banca, le imprese, le famiglie e le istituzioni determina lo sviluppo delle realtà locali, daremo più attenzione alla comunicazione con il territorio e ai rapporti con i soci.
Una banca più aperta, quindi, in un rapporto fatto di quotidiana vicinanza alle esigenze delle persone, di costante attenzione ad ogni evoluzione dell’economia reale e dei fenomeni sociali.

Cosa può anticiparci sullo sviluppo della Bcp?
L’azione sarà caratterizzata da una forte e rinnovata spinta commerciale, accompagnata da un ancora maggiore presidio ed attenzione alla qualità del credito. Continueremo ad investire nel nuovo portale web e sulla multicanalità integrata per completare la gamma dei servizi riservati soprattutto alla clientela di fascia giovane.

La rete sarà ampliata con l’apertura a Napoli di due nuove filiali nelle zone del Vomero e Chiaia per rafforzare la nostra presenza nell’area metropolitana. Abbiamo inoltre finalmente avviato un importante progetto di riqualificazione dell’immobile di Via Montedoro a Torre del Greco, di proprietà della banca, dove sarà realizzata una filiale innovativa ad elevata tecnologia, con uffici commerciali e spazi all’aperto per attività relazionali e culturali.

Cosa consiglia ai cittadini che hanno un gruzzoletto ma sono scettici ad investire?
Di valutare prima di ogni cosa e in modo attento che l’investimento sia rispondente alle proprie esigenze. La nostra banca ha un team di gestori in grado di capire e di offrire prodotti e opportunità in linea con queste esigenze. Le rigide normative bancarie in materia di investimenti, accompagnata dalla solidità della nostra banca, sono garanzie assolute.

Economia immobiliare: crede che Torre del Greco sia una cittadina ferma sotto questo aspetto, alla luce delle richieste di mutui?

Stiamo subendo momenti di crisi economica storica e senza precedenti per gravità e durata.
Il mercato finanziario e di conseguenza quello immobiliare, è stato fermo in tutto il Paese e non solo a Torre del Greco.
Tuttavia gli ultimi dati di cui disponiamo segnalano una incoraggiante seppur ancora leggera ripresa dei mercati.
Non a caso, la scorsa settimana, abbiamo approvato un piano di mutui a disposizione della clientela per acquisti o ristrutturazioni di immobili, a tassi competitivi e con possibilità di durate anche a 15-20 anni.

Quali obiettivi si è posto all’indomani della sua nomina per la Bcp?
Di continuare ad operare, come tutti coloro che mi hanno preceduto, insieme al Consiglio di Amministrazione, per il bene della Banca e nell’interesse dei soci che rappresentiamo.

Come ha accolto la sua nomina? Si aspettava di prendere le redini della Bcp?
Il presidente Mazza, a cui va il mio personale ringraziamento per il proficuo e intenso lavoro svolto, aveva manifestato piu volte l’intenzione di voler lasciare la presidenza per favorire ed introdurre il rinnovamento dei vertici.
Ho accolto la nomina con grande senso di responsabilità, attaccamento ai valori dell’Azienda .
Anche se ho svolto la mia attività professionale prevalentemente a Napoli, sono molto legato alla mia città, ed in particolare alla storia, al patrimonio culturale, economico e sociale che essa rappresenta.
Antonio Civitillo

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 20 aprile 2016
Una storia nata nel 1888
La Banca di Credito Popolare nasce il 19 aprile 1888, per atto del Notaio Vincenzo Bizzarro, omologato dal Tribunale Civile e Correzionale di Napoli con deliberazione dell’11 maggio 1888, quando 28 persone – tra impiegati, commercianti, maestri elementari, artigiani del corallo e piccoli proprietari – costituiscono, ed avviano, in un locale di due stanze, la Società Anonima Cooperativa di Credito Popolare, allo scopo di, come recita l’originario statuto sociale, “formare capitali con i piccoli risparmi riuniti; facilitare il credito ai soci; riscattare i meno abbienti dall’usura; giovare in modo particolare agli operai, agli agricoltori, ai commercianti di secondo ordine ed agli impiegati”. Con delibera assembleare dell’11 aprile 1948, la ragione sociale fu modificata in “Banca di Credito Popolare, Società cooperativa a responsabilità limitata”. Con atto dell’8 ottobre 1968, per Notaio Olimpio Marino, ebbe luogo la fusione con la “Banca Popolare Cooperativa del Matese” di Piedimonte d’Alife, e la società assunse la denominazione di “Banca di Credito Popolare, Società cooperativa per azioni a responsabilità limitata”. Dal 1° maggio 2005, su delibera dell’Assemblea Straordinaria dei Soci, la Banca di Credito Popolare è una “Società Cooperativa per Azioni”.
Con una rete di filiali distribuite in tutta la regione, la Banca di Credito Popolare costituisce oggi l’unica espressione autonoma, di una certa dimensione, del sistema creditizio della Campania. Dalla originaria area vesuviana, area di insediamento storico, la rete degli sportelli della Banca di Credito Popolare si è gradatamente estesa su tutto il territorio Campano, con presenze in tutti capoluoghi di provincia, varcando recentemente i confini della Regione, con l’apertura nel basso Lazio.
La crescita dimensionale è stata perseguita attraverso l’ampliamento della rete di sportelli e l’incorporazione finora di quattro aziende di credito: la Popolare di Secondigliano, il Credito Cooperativo di Nusco, la Banca di Credito Cooperativo del Partenio, il Credito Cooperativo di Cervino e Durazzano. La Banca è capogruppo del Gruppo Bancario Banca di Credito Popolare, formato nel 2002, a seguito della costituzione della Società Immobiliare Vallelonga srl unipersonale. Nel 2003 è stata costituita la società Vallelonga Servizi Finanziari SpA, che svolge attività di mediazione creditizia, entrata a far parte del gruppo nel 2005.
La società, con atto a rogito del Notaio Giovanni Cesàro del 29/6/2011 – Repertorio n.86153 Raccolta n.19694, è stata incorporata nella Banca di Credito Popolare.
Sempre nel 2005, con l’approvazione del nuovo Statuto, è stata modificata la denominazione sociale della Banca, per adeguamento alle norme dettate dal nuovo diritto societario, da Società cooperativa per azioni a responsabilità limitata a Società cooperativa per azioni.