Si scatena la guerra tra creditori della Deiulemar. Il popolo degli obbligazionisti della compagnia di navigazione, riuniti sotto la sigla “gruppo obbligazionisti (Legalità’ e Trasparenza)”, scrive al giudice Palescandolo per chiedere lumi su una istanza per la sostituzione della Curatela fallimentare.
LA LETTERA AL GIUDICE.
La missiva, sottoscritta da circa trecento obbligazionisti, afferma che “noi, nella qualità di obbligazionisti-Deiulemar-Nave

creditori ammessi al passivo fallimentare n.24/2012 Deiulemar Compagnia di Navigazione, venuti a conoscenza di una “istanza” indirizzata al suindicato fallimento e al relativo Giudice delegato, Massimo Palescandolo, nella quale – scrivono i creditori – si chiede in maniera irrituale e senza giustificata motivazione la sostituzione della Curatela o di alcuni dei tre membri, considerato che una decisione in tal senso, oltre che non rispettare la normativa prevista in merito, potrà certamente rallentare l’iter della stessa procedura, anche in considerazione della recente modifica totale del Comitato dei creditori, nel quale si è avuta una sensibile riduzione dei rappresentanti degli stessi obbligazionisti.
“RESPINGERE LE PRETESE DI POCHI CREDITORI”.
Poi arriva la richiesta diretta al magistrato: “Si chiede – si legge sempre nella missiva – al giudice delegato di attenersi alle modalità previste per la revoca o sostituzione dell’organo fallimentare, Curatela o parte di essa, dando il giusto peso alle eventuali istanze di soggetti che rappresentano soltanto una minimissima parte dei creditori ammessi al passivo fallimentare”.
L’OPPOSIZIONE DEI CREDITORI.
Insomma, l’opposizione dei 300 obbligazionisti è chiara, ed è rivolta “ad ogni tipo di gestione della procedura fallimentare fatta sulla base di “voleri” di pochi creditori che – scrivono – allo stato otterrebbero come unico risultato quello di rallentare la relativa procedura, danneggiando in tal modo chi ha sempre sostenuto e creduto nel­ l’operato sia del giudice delegato, della Curatela e del Comitato dei Creditori del presente fallimento”. La richiesta al giudice delegato, Palescandolo, è quella di «rigettare ogni “pretesa” di pochi creditori, non sufficientemente motivata e fuori dalle regole che governano la relativa materia, dando nuova linfa alla relativa procedura e maggiore rappresentatività agli obbligazionisti tutti nel relativo Comitato dei Creditori». Ancora una volta un’ombra si insinua sulla vicenda che sta a cuore a migliaia di obbligazionisti che hanno investito nella società armatoriale torrese la bellezza di poco più di 700 milioni di euro.
Alan