Ieri, nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete”, il magistrato Catello Maresca ha commentato ai microfoni di Tele A la sentenza del giudice Sandulli:

“Questa non è una sentenza ma una decisione della Giustizia sportiva, le sentenze sono un’altra cosa. Non si può che prendere le distanze da quanto scritto dal Giudice Sportivo, il Diritto è una cosa seria. Nella sentenza è stata addirittura usata la premeditazione, ricordo che nel nostro Paese l’omicidio premeditato porta all’ergastolo.

Viene paragonata ad un dolo di premeditazione è come quando uno si ubriaca, si mette alla guida di un’auto consapevole di poter investire qualcuno. Credo che ci sono tutti gli estremi per procedere per diffamazione e calunnia nei confronti di chi ha scritto queste cose contro il Napoli. Sarebbe stato più semplice dire che il protocollo impone alle società di giocare le partite e quindi il Napoli avrebbe dovuto giocare la gara anche con la Primavera.



Arrovellarsi e scomodando i grandi giuristi come Calamandrei, che si staranno rivoltando nella tomba, parlando addirittura di factum principis. Questo è un istituto dell’ordinamento italiano secondo il quale se c’è un ordine dell’autorità che impedisce l’esecuzione della prestazione, l’inadempimento è giustificato, semplicemente la causa di forza maggiore. Non sono sorpreso perché c’è una difesa dell’ordinamento sportivo, quindi non ho fiducia neanche del ricorso al Coni, si dovrà ricorrere al Tar”.