In un Paese dove la discriminazione territoriale è ancora accettata, dove il dolore di Napoli viene banalizzato, meno male che un giovane artista si è assunto la responsabilità di dire ciò che troppi tacciono.
Non basta solo indignarsi, bisogna anche schierarsi.
Ci si scandalizza – giustamente – per altre forme di razzismo, ma quando si tratta di Napoli e del Sud tutto diventa lecito: il dolore diventa sarcasmo, la paura diventa oggetto di scherno, il dramma di un popolo diventa pretesto per l’odio.
È inaccettabile.
La preoccupazione dei napoletani è sacra.
Di fronte a un fenomeno complesso come il bradisismo, chi vive qui ha diritto a risposte chiare, informazioni trasparenti e comunicazioni tempestive.
Le istituzioni a tutti i livelli devono fare il massimo per informare i cittadini su cosa sta accadendo e su quali misure di sicurezza stanno adottando.
Perché le contromisure vanno adottate e con urgenza. I timori non vanno alimentati né ignorati: vanno gestiti con serietà.
Napoli non è una battuta, né un bersaglio.
Da anni, con “Difendi la città”, lotto contro chi denigra la dignità di Napoli e dei napoletani e oggi ribadisco che tutelare questa città e chi vi abita significa anche pretendere che sia rispettata. Da tutti”.
Lo riferisce in una nota la vicepresidente del Consiglio comunale, Flavia Sorrentino.