L’opinione

Una sconfitta immeritata. Certo. Una sconfitta condizionata evidentemente da un arbitraggio che ha favorito il Pianura. Certo. Ma guai a perdere di vista la cosa più importante e preoccupante: questa squadra non si è ancora calata, se non in alcune partite dove poi guarda caso ha portato a casa la vittoria, nella mentalità di chi ogni Domenica deve giocare con il coltello tra i denti se vuole portare a casa i punti necessari per salvarsi quanto prima. Forse si dirà che non era il Pianura la squadra con cui si doveva fare bottino pieno. Sarà, ma i fatti hanno poi dimostrato che con un secondo tempo di grande intensità, la Turris avrebbe potuto portare a casa almeno un punto. Cosa sarebbe successo, allora, se dal primo minuto fosse stato così? Con una squadra che avrebbe aggredito l’avversario più blasonato fin dal fischio d’inizio? Non avrebbe certamente retto per novanta minuti, ma ne avrebbe giocato molti di più dei soli quarantacinque visti oggi e magari, creando di più, avrebbe costruito l’occasione buona per passare in vantaggio. Forse le parole del presidente che parla di una squadra in grado di centrare la salvezza hanno dato troppa tranquillità ad una squadra che invece dimostra di non aver capito che per tirarsi fuori dalle sabbie mobili della classifica deve dare l’anima in tutte le partite. Sì, in tutte. Perché contro le squadra blasonate- vedi Pianura- non potendo competere dal punto di vista tecnico, l’unico modo per non uscire sconfitti è quello di metterci cuore ed intensità. Altrettanto contro le squadre che, come la Turris, navigano in cattive acque, perché gli avversari- vedi il Bacoli Domenica scorsa o l’Angri vittorioso a Torre del Greco- ce la mettono eccome. Dire che la salvezza è un obiettivo facilmente raggiungibile guardando la squadra sulla carta è un conto, ma quella da conquistare in campo è tutt’altra cosa. Perché la classifica finale non si fa guardando gli organici, ma i punti fatti ed al momento la Turris è in zona Play- Out scavalcato proprio oggi da un Ostuni in ascesa che ha battuto per 2 a 1 il S.Antonio Abate, prossimo avevrsario dei corallini. Certo, ci sono ancora tante partite da giocare, ma a questa squadra meglio non dare troppo peso ad alibi che nasconderebbero il vero problema: trovare la vera mentalità di chi si deve salvare.
Andrea Liguoro