Pensieri liberi – “Senza fine… Tutto è ormai nelle tue mani, mani grandi, mani senza fine”, così cantava, nei ‘mitici’ anni ’60, il grande Gino Paoli. Naturalmente, le mani a cui si riferiva il cantautore ligure erano quelle, dolci e carezzevoli, della donna da lui amata. Noi, invece, molto più prosaicamente, vogliamo parlare delle “mani” dei calciatori, che quasi sempre, quando toccano il pallone, inducono l’arbitro, e pure la Var, a concedere il calcio di rigore, a meno che…

Ecco, è proprio su queste ultime parole, (“a meno che”) lasciate volutamente in sospeso, che oggi intendiamo soffermare la nostra attenzione, appellandoci a tutti coloro che credono ancora in valori quali, ad esempio, l’onestà, la giustizia, il rispetto delle regole. La nostra “vis polemica” non è una ‘voce nuova’, ma contro di essa si sono sempre scagliati gli “offesi”, accusandoci di ‘parzialità’, di vittimismo. Bene, ora che non siamo (purtroppo!) interessati direttamente al discorso scudetto, ci possiamo sfogare!

E si è sfogato anche il massimo dirigente della Fiorentina quando, la scorsa domenica, ha visto fischiare contro la sua compagine il secondo, inventato di sana pianta, rigore. Sul primo, si può discutere, partendo, però, da questa premessa. E’ chiaro ed evidente, ormai, che le “mani” dei calciatori non sono tutte uguali: se sono di colore ‘bianconero’, non è mai rigore; in opposto, il “tocco di mano” lo causa sempre, il penalty! La parzialità “pro-Juve” dei giudici di gara (tutti!) è palese: non c’è partita in cui essa non si manifesti, con rigori inventati (o negati agli avversari), con ammonizioni ignorate, e tanto altro, che finisce con l’incidere pesantemente sull’esito finale delle partite. Così, il calcio, almeno in Italia, è destinato a finire, speriamo che qualcuno se ne accorga e provveda…



Non ha senso partecipare ad un campionato il cui esito è già scritto, o perlomeno è inutile investire per potenziare la propria squadra. Un esempio ce lo fornisce il Napoli di Sarri (a proposito, tutto bene, ‘comandante’, adesso che è passato sull’altra sponda? Anche la coscienza “sta bene”?) che, pur conquistando ben 91 punti, si ritrovò sempre “dietro” alla Vecchia Signora. Ma, statene certi, anche se di punti ne avesse messi insieme 95 0 96, “coloro che possono” avrebbero trovato, comunque, la maniera di farne guadagnare almeno uno in più ai bianconeri!

Ma adesso veniamo al calcio giocato, quello che piace ed interessa veramente gli appassionati di questo sport, che vorrebbero discutere, anche animatamente, solo di dribbling, di tecnica, di reti segnate, di sano agonismo. Il Napoli lunedì sera è stato di scena a Marassi, ‘sponda’ Sampdoria. Da questa partita, i tifosi, l’allenatore. la società, l’ambiente tutto, aspettavano, dopo le corroboranti vittorie contro Lazio e Juventus, un’importante risposta: sono finiti i tempi bui?. Purtroppo, al di là della conquista dei tre, importantissimi, punti, sul piano della risposta al suddetto interrogativo, poco è emerso, anzi…
Possiamo, addirittura, parlare di “tre partite”, tutte molto diverse tra loro. Per circa venti minuti, un Napoli stellare, due reti segnate, azioni a ripetizione, la Samp praticamente annichilita… Poi, la rete-capolavoro di Quagliarella (a nostro parere, Meret ha qualche responsabilità!), il solito “buon ex”, che non perde una sola occasione per ricordare al Napoli quanto alto sia il suo valore calcistico, nonostante il trascorrere inesorabile del tempo. Da quel momento, doriani arrembanti, pali e reti annullate da una parte e dall’altra, un rigore trasformato (ma anche l’uscita dal campo di Quagliarella, “l’anima offensiva” dei blucerchiati), l’ineluttabile 2 a 2…

‘Speriamo che finisca presto…’, abbiamo pensato un po’ tutti, e invece, altro colpo di scena! Negli ultimi dieci minuti, il Napoli è ritornato in sé, ha ripreso il controllo della situazione e…boom, boom, Demme e Mertens c’hanno riportato in Paradiso! Dobbiamo ancora attendere, per avere la certezza che la “nottata sia passata”, però qualche indubbio segnale di risveglio sul piano del carattere e dell’impegno, anche grazie al positivo apporto dei nuovi acquisti, va registrato. E non dimentichiamo che mancano ancora all’appello ‘pedine’ importanti dello scacchiere azzurro, come Koulibaly, Allan, Fabian Ruiz ed il Mertens appena recuperato…
Ernesto Pucciarelli