La “storia che si ripete: ieri sera, come nella passata stagione, la Lazio di Sarri ha espugnato il “Maradona”, meritatamente, senza se e senza ma. E’ vero, nella prima frazione di gioco il Napoli ha esercitato un netto predominio, però sterile, con scarsa incisività e nel calcio accade spesso: la squadra che sta subendo, nell’unica occasione che le si presenta, passa in vantaggio.

Gli azzurri hanno immediatamente reagito; Zielinski, con un bel tiro da fuori area, anche se deviato da un difensore biancoceleste, realizza il subitaneo pareggio. “Va bene” hanno pensato i più, al fischio di chiusura del primo tempo. “Nella ripresa, metteremo in cassaforte la terza vittoria consecutiva”. E invece…

Invece, i laziali ci hanno letteralmente massacrato. Il Napoli ha perduto il controllo del gioco, i continui recuperi a centrocampo dei calciatori romani si tramutavano immediatamente in fulminei, pericolosi, contropiedi. Tre reti messe a segno nei secondi 45′ di gioco dagli scatenati calciatori di Sarri. Ma due di queste sono state, giustamente, annullate dal Var per millimetrici fuorigioco. Il Napoli, di contro, non ha mai dato la sensazione di poter recuperare la partita. Garcia ci ha capito, poco, è entrato in confusione, non ha saputo trovare delle contromisure per contrastare il predominio laziale.



La sostituzione di Kvara, ad esempio, è apparsa prematura, anche perchè il georgiano era stato tra i migliori in campo, prima che si fermasse per tirare un poco il fiato… Il suo sostituto, Raspadori, s’è visto poco o niente, come assolutamente improduttivi sono risultati gli altri cambi effettuati dal mister.

Bene, anzi “maluccio”. La prima sconfitta è arrivata, alquanto inaspetta, vista la situazione di classifica della Lazio. Per favore, adesso non cominciamo con i catastrofismi. Molti hanno iniziato le critiche nei confronti della difesa. Juan Jesus e Rhahamani non hanno colpe specifiche: è la squadra, nella sua interezza, che ieri sera è stata sovrastata, fisicamente e tecnicamente, dagli avversari. Semmai, sono lecite altre considerazioni: perché, ancora una volta, non è sceso in campo Natan? Forse ci sono dei ripensamenti sulle sue qualità? Per quale motivo, nonostante si sapessero da tempo le intenzioni di Kim di andare via, non s’è provveduto ad acquisire un suo forte sostituto, prima che iniziasse la preparazione precampionato? Ci risulta che si siano visionati e trattati almeno una trentina di noti “centrali”, ma poi s’è acquistato il brasiliano che, comunque, resta un ‘prospetto’, non sicuramente un calciatore di acclarato valore… Lo diventerà? Saremo i primi a gioirne e a complimentarci, ancora una volta, con ADL ed il suo staff di osservatori e tecnici.
Ernesto Pucciarelli