La trasferta di Bergamo era una di quelle ad alto rischio, da segnare con il “bollino rosso”. Una sconfitta, per il Napoli, poteva significare l’addio al sogno tricolore. I bergamaschi sono squadra ‘tosta’, e lo diventano, per tradizione, ancor di più quando incontrano gli azzurri. Se poi ad arbitrare la partita è un direttore di gara eccessivamente permissivo, allora diventa veramente dura… Gli atalantini, per buona parte dell’incontro, hanno ‘asfissiato’ i napoletani con interventi decisi, spesso al limite del regolamento. Ma i ‘nostri’ non si sono tirati indietro ed hanno accettato la battaglia. A parte qualche sbavatura, inattesa, di Koulibaly, le prestazioni non proprio ineccepibili di Anguissa e di Zielinski, tutti gli altri hanno reso al massimo, con particolari note di merito per Lobotka, vero e proprio ‘metronomo’ del centrocampo, il giovane Zanoli (non ha fatto rimpiangere Di Lorenzo!) e l’inatteso Mario Rui (la sua migliore prestazione da quando veste la maglia azzurra).

Insigne, poi, merita più di un plauso; ha dato l’anima in campo, realizzando con freddezza il sacrosanto rigore assegnato al Napoli dal Var (l’arbitro, unico fra tutti, stranamente, non l’aveva visto!) e fornendo a Politano, su calcio di punizione, “l’assist furbesco” che ha portato al doppio vantaggio. Sino al termine della partita, attacchi degli orobici a tutto spiano… Hanno accorciato le distanze, ma ci ha pensato Elmas, servito alla perfezione da Lozano, a ristabilire le distanze.



Domenica, oltre ad Atalanta-Napoli, si giocava un altro incontro importantissimo: il cosiddetto “Derby d’Italia”, ovverosia Juventus-Inter. L’hanno spuntata i nerazzurri, estromettendo, di fatto, i bianconeri dal possibile inserimento nella lotta-scudetto. Nelle prossime, ultime, sette giornate potrà accadere di tutto. Non serve a nulla guardare il calendario alla ricerca di incontri più o meno difficili per le tre contendenti: ogni partita nel campionato italiano nasconde le sue insidie. Ne sa qualcosa il Milan, fermato ieri sera in casa dal Bologna. I rossoneri guidano ancora la classifica, ma il vantaggio sul Napoli (e forse anche sull’Inter, che deve recuperare una partita) s’è ridotto ad un solo punto.

Ha ragione mister Spalletti: per realizzare il sogno tricolore, bisogna vincerle tutte, e potrebbe anche non bastare. In teoria, hanno la stessa possibilità di farlo anche le milanesi, che sono in vantaggio (l’attuale punto in più per il Milan, gli scontri diretti a vantaggio dell’Inter a parità di punti) sui partenopei. Che dire: se dovesse accadere, noi sportivamente, faremo “chapeau” alla squadra vincitrice, ma ci roderà non poco dover rimpiangere i tanti punti inopinatamente lasciati sul campo dal Napoli nei confronti con avversari (vedi Spezia, Empoli, Sassuolo, ecc.) che avremmo dovuto (e potuto!) “seppellire” sotto una valanga di reti!
Ernesto Pucciarelli