Ieri pomeriggio, al “Maradona”, partita d’addio per un calciatore che, negli ultimi dieci anni, è entrato prepotentemente, nel bene e nel male, nella “storia” del Napoli. Ci riferiamo, ovviamente, a Lorenzo Insigne, il “figlio calcistico” di questa città più discusso, esaltato da tanti forse al di là dei suoi meriti, o denigrato eccessivamente (e immeritatamente) da una buona parte della tifoseria….

“Nemo propheta in patria”, è risaputo, e Lorenzo non ha fatto eccezione a questa regola. Sgomberiamo subito il campo da ogni equivoco: Insigne non è un fuoriclasse, non è nemmeno lontanamente paragonabile al “mitico dieci” che ha legato il proprio nome alle (per ora, speriamo!) uniche vittorie tricolori conquistate dagli azzurri nella loro quasi centenaria presenza nel campionato di calcio nazionale. Ma che sia un ottimo calciatore, crediamo che non sia da discutersi. Così come non è da mettere in dubbio il suo amore per la “maglia”, che ha sempre onorato al limite delle sue capacità.



Non può neppure essere tacciato di ‘aver ‘tradito’ il Napoli, come qualcuno ha stupidamente affermato, riferendosi al suo trasferimento al di là dell’Oceano, nel lontanissimo Canada. Un matrimonio, per durare, deve essere voluto da entrambi i coniugi, e De Laurentiis ha fatto chiaramente intendere che il rapporto tra Lorenzo e la società di sua proprietà era giunto al capolinea. A quel punto, ad Insigne non restava che trovare un’altra squadra nella quale spendere gli ultimi anni della sua onorata carriera calcistica, costellata oltretutto da una serie importantissima di record conseguiti sul campo (tra i migliori realizzatori di sempre in campionato e con la Nazionale, la conquista di un titolo europeo sempre con la Selezione Azzurra, ecc.).
Insigne, lo ripetiamo, andrà in Canada, una svolta importante per sé stesso e per l’intera sua famiglia. E’ un altro mondo, nel quale siamo certi che saprà farsi valere, come uomo e come calciatore. Sarà accompagnato dall’affetto e dagli auguri di quanti gli hanno voluto bene (pur criticandolo, in tante circostanze!) vedendo in Lorenzo il ragazzo che ha saputo realizzare il sogno comune a tanti giovani come lui: diventare un calciatore indossando i colori della squadra che porta da sempre nel cuore e che non dimenticherà mai! Buona fortuna, capitano!
Ernesto Pucciarelli