AVVOCATI DEL DIAVOLO

Mano dura del comune di Napoli contro i fumatori: è di questi giorni, infatti, la notizia di un’ordinanza che vieta di fumare nei parchi e giardini pubblici della città partenopea in presenza di donne in evidente stato di gravidanza e di bambini fino ai dodici anni di età. Il provvedimento, a quanto pare primo in Italia, colloca Napoli in testa alle città anti-fumatori, attribuendole, così, una volta tanto, un primato non del tutto negativo. Apprezzabile, infatti, appare l’intenzione di tutelare i cittadini contro i rischi derivanti dal fumo passivo, i quali, del resto, hanno già determinato il varo di una normativa a livello nazionale, da alcuni anni in vigore, che proibisce di fumare nei locali pubblici; discutibile, invece, almeno a parere di chi scrive, è la traduzione in termini normativi di questa volontà di salvaguardare la salute pubblica. Senza contestare, dato che non ne abbiamo la competenza, i fondamenti scientifici del divieto, ci chiediamo, però, quale possa essere la reale portata del danno derivante da fumo passivo allorquando la superficie all’aperto abbia un’estensione tale, come nel caso della villa comunale di Napoli, per cui i fumatori possano mantenersi lontani anche parecchie centinaia di metri dai non fumatori; a ciò, poi, va aggiunto che uno spazio aperto dovrebbe garantire una dispersione delle esalazioni di sigaretta che, all’opposto, non è ovviamente consentita nei luoghi chiusi. Con ciò, è appena il caso di osservare, non vogliamo sostenere che negli spazi all’aperto sia impossibile venire a contatto col fumo delle sigarette, ma che tale eventualità, se non è possibile evitarla appellandosi all’educazione dei fumatori, potrebbe essere scongiurata semplicemente imponendo a chi fa uso di sigarette di mantenersi distanti, nei luoghi all’aperto, da bambini e donne incinte. Certo, l’ordinanza del comune di Napoli, per la sua radicalità, elimina alla base il problema delle ‘distanze’ tra fumatori e non; tuttavia, non riteniamo che l’obiettivo di salvaguardare la salute dei cittadini postuli necessariamente l’adozione di misure così severe come quella che, in sostanza, preclude ai fumatori l’ingresso in parchi e giardini pubblici.
Giovanni e Alessandro Gentile