Si preannuncia un’estate calda a Torre del Greco. E a sentirne il peso ed in soffocamento sono, ovviamente, i cittadini torresi.
Il disagio causato dallo stato di degrado legato all’emergenza igienico sanitaria comincia a farsi sentire ogni Ciro-Borriello-Imbronciato

giorno sempre più. Complice il caldo che già comincia a imporsi prepotentemente creando odori a volte irrespirabili. Inoltre, neppure gli occhi si prendono la loro rivincita. Anzi. Molte zone della cittadina del mare e del corallo sono sommerse, nella migliore delle ipotesi, da rifiuti. Altre, invece, anche dalla numerosa presenza di topi. Una di queste è sicuramente via Piscopia, la stradina che da piazza Luigi Palomba conduce dritto dritto alla centralissima via Roma. Ormai da mesi i residenti, con prove alla mano, lamentano il via vai di ratti che non solo rendono poco igienica la zona ma che la rendono sempre più pericolosa, considerato il tasso abitativo della strada in questione.
Ma, del resto, quello di via Piscopia – sebbene interessata da alcuni interventi di ripristino che purtroppo non hanno risolto definitivamente il problema – non è l’unico caso di allarme. Numerose le strade, sia centrali che periferiche, che sono oggi più che mai meritevoli di attenzioni da parte dell’amministrazione guidata dal chirurgo Ciro Borriello. Sacchetti e cumoli di rifiuti, infatti, sono presenti in quasi ogni angolo del territorio corallino. Le lamentele dei torresi non sanno più come o dove manifestarsi. I social network sono pieni di foto che testimoniano il degrado dal quale Torre del Greco non riesce ad uscirne a testa alta.
Per non dimenticare l’emergenza che caratterizza la zona di Leopardi: quello che doveva essere un Palazzetto dello Sport è divenuto – purtroppo – un altro centro di discarica a cielo aperto. E tutto proprio sotto gli occhi di cittadini e amministratori locali.
Difficile, comunque, prevedere se e quando il disagio che attanaglia il territorio torrese sarà risolto.
Ma se da un lato per l’amministrazione comunale l’estate si presenta calda e difficile a causa delle emergenze sanitarie cittadine, dall’altro si presenta caldissima per l’ennesima tegola giudiziaria caduta nelle settimane scorse: l’inchiesta rifiuti ha portato la Guardia di Finanza a Palazzo Baronale nelle settimane scorse. Un filone che, però, ha un unico tema: i rifiuti e la gestione di questi. L’inchiesta riguarda la revoca dell’appalto di Nettezza urbana alla Ego Eco, e il successivo affidamento dell’incarico alla Fratelli Balsamo, che si è aggiudicata il contratto da 34 milioni di euro. Indagati – oltre al sindaco – anche l’assessore alla nettezza urbana, Salvatore Quirino, il segretario generale del Comune, Anna Lecora, mentre sono stati ascoltati come persone informate dei fatti i titolari della ditta Fratelli Balsamo, il fratello e il nipote del primo cittadino, Giuseppe Borriello e Gaetano Marazzo. La vicenda in questione è datata a fine gennaio scorso quando l’amministrazione comunale guidata da Ciro Borriello ha cassato l’aggiudicazione della gara per l’affidamento del servizio di igiene urbana alla Ego Eco, per “gravi inadempimenti del contratto”, dando la possibilità alla ditta torrese dei Fratelli Balsamo, arrivati secondi, di subentrare nell’appalto di 34 milioni di euro. I vari battibecchi politici, scatenatisi tra gli esponenti delle opposte fazioni di Palazzo Baronale su questi e tanti altri temi, non risolvono il caso. Né offrono scenari confortevoli. Non è mancato e ancora non manca chi ha puntato il dito, chi ha lanciato il suo j’accuse, chi propone idee sapendo che sono improbabili da realizzare, chi resta a guardare e chi pensa alle ferie estive.
Il panorama intanto si presenta desolante, oggi più che mai, e di difficile risoluzione.
De resto, anche la campagna elettorale per le elezioni regionali ha contribuito al lancio di proclami finalizzati nella maggior parte dei casi ad incassare voti e preferenze.
Ma a farne le spese, soprattutto se guardiamo allo stato attuale della città e i disagi che essa offre, sono sempre e comunque i cittadini. Ma questa è una storia già vista.

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 17 giugno 2015