Tonino Scala descrive gli “uomini d’onore”

Reduce da impegni politici, l’ex consigliere regionale Tonino Scala, si è dato all’inchiesta, pubblicando un libro dall’eloquente titolo: “Quaquaraquà”. Già dal nome del testo si evince che, nell’interpretazione dell’autore, gli attuali uomini del sistema camorristico, rispetto al passato, da un lato si rivelano maggiormente codardi, dall’altro affondano anche quella parvenza di deontologia e di umanità che sopravviveva all’interno di questa barbara realtà.
“Ho provato a fare i nomi – spiega l’autore – raccontando alcune storie attraverso cui spero di spiegare come si disonora l’’uomo d’onore’ … l’uomo d’onore non è colui che mette la pistola in tasca, ma è colui che si mette ‘ a merenna sotto ‘o braccio’ e va a lavorare”. Nel volume viene narrata la “strage di S.Gennaro” (in Castel Volturno,) ove furono ammazzati alcuni uomini di colore, ritenuti responsabili di diverse piaghe cui imputati non potevano che essere i clan; nell’ultimo capitolo viene narrata la storia di Vittorio Miglione, un giovanissimo (figlio di un camorrista) morto suicida.
“Se dei miei ex impegni politici, c’è un qualcosa che rimpiango è certamente il mio impegno sul territorio – afferma Scala alla presentazione del volume tenutasi il 17 dicembre in quel di Sinistra Ecologia e Libertà – la lotta alla camorra non può riguardare il centro destra od il centro sinistra”.
Tra i presenti vi era anche Vincenzo Albano, direttore del tribunale di Torre Annunziata, il quale ha posto l’accento sul fatto che “ogni stato genera la sua criminalità”, domandando e domandandosi in maniera retorica se il nostro governo abbia mai fatto qualcosa per cambiare l’ambiente culturale cui la malavita proviene. “Non è vero che la lotta alla camorra non ha colore politico … quello che ha scritto Tonino è un libro di sinistra, un libro di militanza”, conclude Albano.
Certamente nei nostri territori sta nascendo una nuova coscienza sociale contro la malavita, finalmente intesa come vera parassita dell’ economia meridionale; viene spontaneo chiederci se mai sia possibile estinguere tale piaga.

Fabio Cirillo