I tavoli, a volte, si sa, si mettono in piedi per farli saltare. E questo è quello che è successo più o meno giovedì, quando è stato convocato un tavolo di maggioranza dove si è cercato di far firmare a tutti e sedici i consiglieri di governo cittadino un manifesto in cui si faceva palese riferimento a voler andare avanti coesi anche in vista di nuove elezioni. Ma, ad uno ad uno, quasi tutti si sono tirati indietro, lasciando difatti da soli i promotori dell’iniziativa (Pd e la civica Insieme per la città, legata al consigliere provinciale Alfonso Ascione) . “È ora di dire basta ad un’alleanza titubante ed autolesionista”, questo il pensiero che deve essere passato per la testa di qualcuno di loro. E sulla scia dei loro pensieri le elezioni comunali si fanno sempre più concrete (l’ultimo giorno utile per il ritiro delle dimissioni di Malinconico è il 3 febbraio). I candidati alla poltrona più alta di Palazzo Baronale non sono ancora noti, ma tra le vie affollate del centro già si sussurrano alcuni possibili nomi. A Torre si parla soprattutto della ridiscesa in campo dell’ex sindaco Ciro Borriello (rumors dicono che si sente già la vittoria in tasca tanto da pensare già alla squadra di assessori da mettere in campo), già parlamentare di Forza Italia, che vuole fortissimamente affrontare questa nuova sfida elettorale sotto l’effigie del partito di Berlusconi. Una sorta di déjà vu per lui, dopo che per un periodo si è fatto ammaliare dalle sirene del partito di Antonio Di Pietro. Una candidatura, quella dell’ex primo cittadino, che sembrerebbe non trovare ostacoli provenienti da altre candidature locali forti (molto meno probabile una candidatura dell’altro ex sindaco Valerio Ciavolino, come anche una investitura del delfino di Borriello, Luigi Mele). Ma gli ostacoli potrebbero venire, invece, proprio da alcuni consiglieri di maggioranza che sarebbero tentati di tirare la volata ad altri candidati di centrodestra. È in cantiere, in questi giorni, un progetto che vedrebbe partiti e svariate liste civiche di area moderata concentrati nell’intento di trovare una valida alternativa a quello che sembra essere l’uomo forte della prossima campagna elettorale: Ciro Borriello. Nomi per il momento, da quest’area non se ne fanno, ma il fermento pare sia altissimo.

Ci potrebbe essere la candidatura del volto nuovo della politica locale, Luigi Gallo (attuale parlamentare grillino), che scenderebbe in campo supportato dalla sola lista del Movimento 5 Stelle. Sul versante di sinistra: in casa Pd è caos totale (il gruppo Big Bang di area renziana ha proposto di fare le primarie per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra). Ma il toto-candidati gira sempre sui soliti nomi, come quelli di Luigi Mennella (candidato in pectore alle ultime comunali e sostituito all’ultimo proprio da Gennaro Malinconico), Loredana Raia (ex capogruppo dei Ds nella consiliatura Ciavolino, sarebbe sostenuta dalla Uil, il sindacato nel quale milita) e Vittorio Cuciniello (segretario della locale sezione dei democratici). Però nessuno dei tre sembra particolarmente voglioso di cimentarsi in questa nuova impresa.

Invece, chi sembra aver voglia di far parte del gruppo dei candidati a sindaco è l’ex demitiano Alfonso Ascione, da poco passato ad essere un sostenitore del sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Una voglia che, però, è subordina al fatto di avere dalla sua una coalizione forte e coesa. Non può più permettersi di portare a casa un brutto risultato, dopo che, nella corsa a sindaco di 7 anni fa, fu battuto sul filo di lana da un agguerrito Ciro Borriello. Solo i prossimi giorni ci diranno quanto queste voci siano fondate.
Alfonso Ancona