Si sono svolti poche ore fa, nella Basilica di Santa Croce, officiati dal Parroco Don Giosuè Lombardo,  i funerali di Giovanni Guarino, il diciottenne accoltellato a Torre del Greco domenica scorsa , presso un Luna Park della zona Leopardi.

Chiesa gremita, piazzale antistante altrettanto : centinaia i torresi che hanno sentito di rendere omaggio alla giovanissima vita stroncata da mani senza scrupoli, per motivi futili.

Risonante dagli altoparlanti l’omelia dell’Arcivescovo Domenico Battaglia , che con le sue parole ha tagliato un silenzio inconsueto per un Sabato Santo di una città solitamente rumorosa.



Monsignor  Battaglia , visibilmente commosso, ha sottolineato come questa morte deve essere uno spartiacque tra la violenza e la criminalità che vorrebbero dettare legge e l’inizio di una nuova era, in cui i giovani e la comunità si rifiutano di piegarsi al volere delle mafie.

“Scegliete la vita, non date in appalto la vostra coscienza. Non sono io a chiedervelo, è la vostra dignità che ve lo impone…”, ha proclamato il Cardinale, rivolgendosi ai tantissimi giovani presenti dentro e fuori la Basilica, molti dei quali studenti dell’Istituto “C.Colombo”, che Giovanni ha frequentato  nel corso della sua breve esistenza.

A dare l’addio al feretro del ragazzo tanti palloncini bianchi e azzurri, un volo di colombe, fuochi d’artificio, un coro di giovani voci che scandiva “Giustizia Giustizia!”.

Non si può morire a 18 anni in modo così brutale ed atroce : questo sembra essere il pensiero comune che si legge negli occhi  di tutti i presenti .

Marika Galloro