Si è spenta nella notte a Roma Lina Wertmuller, all’età di 93 anni. Era nata il 14 agosto 1928 e aveva firmato film indimenticabili, segnando la storia della commedia italiana con titoli come “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, “Film d’amore e d’anarchia” e “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”.

È stata la prima donna a essere candidata come regista all’Oscar, nel 1977, con “Pasqualino Settebellezze”

Profondo è stato il legame con Napoli e con i napoletani, tanto da dichiarare qualche anno fa di voler essere napoletana: “Vorrei diventare cittadina napoletana: la cittadinanza onoraria di questa città cui devo tanto è un grande desiderio ancora non realizzato…”. Nel 2015 le fu conferita la cittadinanza onoraria.



Lina Wertmuller ha ambientato molti dei suoi film a Napoli, tra i suoi successi ricordiamo:
Uno dei più famosi è “Io speriamo che me la cavo“, tratto dai romanzi del maestro Marcello D’Orta. La pellicola è del 1992 ed ha come protagonista Paolo Villaggio nel ruolo del maestro di scuola elementare Marco Tullio Sperelli che viene trasferito per errore alla scuola De Amicis di Corzano, comune del Napoletano, anziché a Corsano, nella sua Liguria. Il romanzo è ambientato ad Arzano però per ragioni di diritti d’autore il film è stato ambientato a Corzano, paesino immaginario.

Altro film di successo fu “Ferdinando e Carolina“ del 1999 ed ambientato nel Secolo dei Lumi, ambientato nella Reggia di Caserta ed in altri luoghi che rimandano ai fasti delle corti borboniche del Settecento.  E poi ancora “Sabato Domenica e Lunedì”, “Pasqualino Settebellezze”, invece, è il capolavoro che gli valse la prima candidatura agli Oscar come regista donna.

Ancora “Un complicato intrigo di donne, vicoli e delitti”, fu girato nel 1986. Ricordiamo ancora “Francesca e Nunziata”, “Mannaggia alla miseria”.