(settima parte) La seconda guerra mondiale e l’eruzione del Vesuvio del marzo 1944 causarono ingenti danni alla Circumvesuviana, vennero distrutti totalmente 16 ponti e cavalcavia, 7 fabbricati di stazioni, e 6 sottostazioni elettriche con relativi macchinari e apparecchiature. I lavori di ricostruzione furono rapidi tanto che nel 1948 iniziarono i lavori del raddoppio della linea e della nuova elettrificazione del tratto Pugliano – Antica-Stazione-Circumvallazione-ViaCappuccini-RiprPittorica

Torre del Greco – Torre Annunziata. Si progettò un nuovo tracciato in parte in tunnel, che permise di eliminare tutti i passaggi a livello presenti, e la nuova stazione. Ma solo con i fondi della legge del 30 luglio 1962, si completarono i lavori di rettifica plano-altimetrico del nuovo tracciato della linea tra Barra ed Ercolano e il completamento del raddoppio tra Ercolano e Torre del Greco. Il nuovo fabbricato viaggiatori fu realizzato su due livelli, il primo dei quali era in parte interrato rispetto alla sede stradale trovandosi allo stesso livello dei binari. La stazione, che si trovava in trincea, era composta dalla biglietteria e dalla sala di attesa viaggiatori. I binari erano tre ed erano passanti e serviti da due banchine e collegati tramite un soprapassaggio. Fu completamente ristrutturata nel 1974 quando furono introdotti i nuovi elettrodotti e fu necessario rialzare le panchine come possiamo vedere in queste immagini.
Nella planimetria dell’Istituto Geografico Militare del 1954, si può rilevare, che la nuova collocazione della stazione della vesuviana, porterà all’apertura di una strada quasi parallela alla linea ferroviaria chiamata viale Ungheria, che si innesterà con la parte alta di via Cimaglia, all’epoca solo tracciata. Davanti all’ingresso della nuova stazione della ferrovia della Circumvallazione, si realizzerà uno slargo che prenderà poi il nome di piazza della Repubblica.
Il viale Ungheria incrociava la Traversa Circumvallazione, che prenderà in seguito il nome di via Maresca, dove erano stati già edificati da pochi anni le Case popolari dell’INA CASA, il cui lotto confinava con via Circumvallazione e l’alveo scoperto, che sfociava a Calastro.
Al termine di viale Ungheria, che in quegli anni non aveva ancora un nome, fu costruito nel 1950 lo stadio comunale. Dopo le prime imprese della nascente Polisportiva Turris, che misero la società in una posizione di prestigio non solo in ambito regionale ma anche in quello interregionale, a Torre si incominciò a pensare di costruire un nuovo stadio. Il vecchio campo Fienga ubicato nei pressi di S. Antonio, non era più sufficiente ad accogliere la massa dei tifosi che arrivavano, non solo da Torre ma anche dalle località vicine. Il giornale Risorgimento nel 1945 scriveva:” Si sono affrettate le pratiche per la costruzione di un grande campo sportivo in via Circumvallazione, la felice ubicazione del terreno di gioco permetterà agli sportivi di accorrere numerosi alle domenicali manifestazioni. Anche le autorità comunali sono all’opera per l’esproprio del terreno”. Fu prescelto invece l’attuale collocazione perchè facilmente raggiungibile anche dalla ferrovia. Il nuovo impianto sportivo, era posto parallelamente ad essa, e fu inaugurato il 12 novembre 1950 e chiamato semplicemente Comunale. Fu intitolato in seguito ad Amerigo Liguori, primo cittadino ed ex presidente della squadra, nonché uno dei fondatori della Turris, scomparso prematuramente il 17 settembre 1951, stroncato da un infarto. La prematura scomparsa mise tutti d’accordo nel rendere l’ultimo omaggio ad Amerigo Liguori, intitolandogli il campo sportivo. Sono stati molti i lavori che nel corso degli anni sono stati fatti all’impianto torrese. Il rettangolo di gioco in un primo momento in terra battuta, venne trasformato in un manto erboso nella stagione calcistica 1993/94. I lavori seguirono con la ristrutturazione, del settore distinti, realizzando una struttura in ferro che poteva contenere circa 1500 posti e la realizzazione di una Tribuna coperta, realizzata in cemento armato per un totale di 4000 posti, al centro della quale fu creata una piccola tribuna stampa da 190 posti. In tale occasione fu anche cambiato il verso del campo. Nel dicembre del 2005 sono stati terminati i lavori di sostituzione della recinzione ai bordi del rettangolo di gioco, nel rispetto delle nuove norme anti-violenza. Alla vecchia recinzione metallica è subentrata quella in plastica, che ha dato senza dubbio una veste migliore alla struttura. Di fronte alla stazione sono già presenti i tre edifici a pettine realizzati da una cooperativa. Era da poco stata aperta via Martiri d’Africa, che permetteva di raggiungere il nuovo Villaggio Libico, tagliando lungo il suo percorso via Marconi, via Sedivola e via Beneduce.
Arch. Giorgio Castiello

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 13 maggio 2015