La sanità locale ancora argomento tanto caro ai cittadini

Nonostante sia stata scongiurata la fuoriuscita dell’ospedale Maresca dalla rete delle emergenze ed urgenze, l’atto aziendale col quale il duo Regione – Asl intende mettere mano alla rete sanitaria sulla fascia costiera non sgombera il tavolo da ombre, paure ed interrogativi sul futuro della struttura di Via Montedoro. Ricordiamo che il decreto Zuccatelli – che nelle previsioni iniziali avrebbe ridimensionato il Maresca a semplice presidio per la lungodegenza e riabilitazione – nasce nelle intenzioni della politica regionale come misura per rientrare dal clamoroso deficit sanitario che nel 2007 sfiorava il miliardo di euro, un buco chiaramente prodotto dal ‘magna magna’ bipartisan di cui si è macchiata la classe politica regionale negli ultimi decenni. Il piano aziendale: il dato più rilevante contenuto nella delibera 347 dello scorso 26 giugno è sicuramente l’individuazione – all’interno del reparto di Medicina generale e d’urgenza – di 4 posti letto di Osservazione Breve Intensiva (Obi), attività per la quale è imprescindibile la presenza in Pronto Soccorso di tutte le figure mediche specialistiche. Una condizione indispensabile che al momento stride con l’annosa assenza di un cardiologo e, nelle ore notturne, di un chirurgo in sede. In totale, il piano aziendale assegna al Maresca 124 posti letto, di cui 18 per il reparto di medicina d’urgenza (compresi i 4 Obi), 20 per la lungodegenza, 50 per recupero e riabilitazione, 16 per la chirurgia, 10 al reparto di gastroenterologia (Livio Cipolletta è nel frattempo passato al Cardarelli) e 16 per il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (Spdc). Nessun riferimento emerge però dal piano circa i tempi di attuazione dei 124 posti letto e, soprattutto, sulla necessità di rinforzare un personale ridotto al lumicino ed in costante emergenza lavorativa. Le reazioni: non fa più notizia il disinteresse dell’amministrazione comunale e delle forze partitiche e sindacali attorno alla vertenza Maresca. È piuttosto il comitato civico Pro Maresca a commentare il piano aziendale, ribadendo attraverso una nota la necessità di “ampliare il Pronto soccorso attivo H 24” e contestando “l’istituzione presso il Sant’Anna di Boscotrecase di tutte le strutture complesse” (al Maresca resta solo il primariato di Gastroenterologia). L’ultima stoccata del Comitato è riservata “ai 40 posti letto che il Piano assegna alla clinica Villa delle Margherite, chiusa da molto tempo e in odore di fallimento. A chi il vantaggio di tale scelta privatistica, e perché non riportare il reparto Materno-Infantile al Maresca visto il fallimento della scelta nell’ospedale di Boscotrecase?”.
Nino Aromino

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 10 luglio 2013