Sul logo del Comune Sardo spicca un ramo di corallo. Torre resta a guardare
Torre del Greco è da sempre conosciuta al mondo intero, soprattutto nel settore turismo e del commercio, come la città del Corallo per antonomasia. Cenni storici sulla tradizione riconosciuta in tutti i libri: al nome corallo è sempre associato quello di Torre del Greco. Una tradizione, quella della pesca e della lavorazione dell’oro rosso, che è stata tramandata di padre in figlio, di generazione in generazione, ma che con l’avanzare degli anni sembra essersi quasi fermata, o addirittura perduta. Infatti, a quanto pare i veri pescatori di corallo a Torre del Greco sono in via di estinzione: questo è quanto emerge da un rapporto effettuato con la Sardegna, dove la lavorazione e la vendita sembrerebbe prendere sempre più piede a svantaggio delle storiche radici torresi. Una tradizione che sembra essere contesa tra le due regioni italiane del Mediterraneo: la Campania e la Sardegna. E messe entrambe in competizione, a dominare sembrerebbe l’isola sarda.
Una delle cause che porta sempre più alla perdita di questo patrimonio e di questa ricchezza artigianale sembrerebbe il turismo, da un lato sempre più trascurato nella fascia costiera vesuviana e dall’altro sempre più curato e fiorente nella costa sarda. Infatti, numeri alla mano dimostrano che la Sardegna, Alghero in particolare, sia una delle poche aree turistiche italiane vere, che vanta sulla Riviera del Corallo un numero crescente di inglesi, svedesi, tedeschi, spagnoli e irlandesi non solo d’estate. Fatto risaputo oramai è che Alghero è l’unica città dove il turismo si declina 365 giorni all’anno, anche quando non sono solo spiagge, sole e mare a fare da attrazione. Tralasciando il turismo, oramai estinto nella città torrese, al confronto emerge che è invece decisamente calato il numero dei pescatori di corallo, storicamente originari in prevalenza di Torre del Greco. Il corallo di Alghero, tra i più pregiati del Mediterraneo per la particolare fama di quantità, qualità, compattezza e soprattutto per il colore rosso rubino, fa parte dell’identità della città: perfino sul logo del Comune di Alghero è riportato un ramo di corallo. Mentre, invece, nel simbolo del Comune di Torre del Greco non appare neppure accenno al corallo, si lascia invece spazio alla natura e alla storia. Che dire: purtroppo sembriamo essere destinati e costretti ad assistere all’estinzione di ogni bene cittadino.
Mariella Ottieri