Dalla Campania parte lo sciopero della fame a oltranza per chiedere con forza che la vita di Totò Riina termini in carcere. Un’iniziativa promossa dai Verdi della Regione e dalla trasmissione radiofonica la Radiazza in onda su Radio Marte, a cui hanno già aderito oltre cento cittadini.

“Abbiamo deciso di organizzare un grande sciopero della fame coinvolgendo tutti gli italiani contro quella che consideriamo una palese ingiustizia – spiegano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il conduttore Gianni Simioli -. Si partirà domani, mercoledì 7 giugno, suddividendoci in gruppi di dieci persone. Ogni due giorni ci daremo il cambio e continueremo a digiunare fino a quando non avremo la certezza che Riina resterà in carcere fino alla fine dei suoi giorni. Capo ancora oggi indiscusso di Cosa nostra, Riina non si è mai pentito di essere stato l’artefice di stragi e efferati delitti compiuti in prima persona o avvalendosi di sicari”.

“Mi chiedo – dice Fiorella Zabatta, coordinatrice nazionale dei Verdi – quanto sia giusto concedere la possibilità di lasciare il carcere a un pluriomicida che esercita ancora un enorme potere nel mondo del crimine, un assassino che ha inferto morti molto poco dignitose a tante persone. Penso ai rappresentanti delle istituzioni, come il generale Dalla Chiesa, o ai bambini. Lo stesso Procuratore antimafia Franco Roberti ha ribadito in queste ore che Riina è ancora il capo di Cosa Nostra. Una sua scarcerazione sarebbe in conflitto innanzitutto con la sicurezza dei cittadini italiani”.