Passata prima per altri ospedali, viene portata via dal Maresca per mancanza di sala rianimazione
Passando prima per altri ospedali, era arrivata preda di un malore nella struttura ospedaliera di via Montedoro con il suo bimbo in grembo, ma poichè al Maresca non esiste la sala rianimazione viene trasferita dal 118 in un altro presidio sanitario, "La Schiana" di Pozzuoli. Le condizioni di salute della donna incinta e di suo figlio in grembo cominciavano ad essere davvero gravi, tanto che alla fine è sfociata la tragedia: a morire sono madre e figlio. E’ la storia di Paola C., 36enne di Pompei, all’ottavo mese di gravidanza. La Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta acquisendo l’intera documentazione sanitaria effettuata presso i 4 ospedali dove la donna è stata. Oltre alla procura oplontina, anche l’assessorato alla Sanità della Regione Campania ha avviato un’indagine interna per verificare se siano state o meno effettuate tutte le procedure previste per la gestione di casi come questi. Pertanto, anche il nosocomio di Torre del Greco rientra nell’occhio del ciclone.
La triste vicenda, per la donna, inizia con alcuni dolori all’addome nei giorni scorsi e da lì comincia la corsa in ben 4 ospedali della provincia di Napoli. Arriva a Torre del Greco, dopo esser passata per l’ospedale di Salerno e poi per quello di Ponticelli. E’ infatti la volta del terzo ospedale: il ‘Maresca’ di Torre del Greco, già di recente immerso nella bufera per mancanza di personale in corsia. La donna giunge, accompagnata dal marito, in preda ad un’emorragia: i medici cercano di salvare il bimbo. Tutto invano, troppo tardi per il distacco della placenta. E’ a questo punto che i medici decidono di effettuare un delicato intervento chirurgico. Le condizioni di Paola appaiono sempre più disperate. Dopo la tappa torrese, è la volta dell’ultima disperata corsa, il quarto ospedale, resa necessaria a causa dell’assenza della sala di rianimazione all’ospedale Maresca. Il ‘118’ infatti trasferisce la donna all’ospedale ‘La Schiana’ di Pozzuoli. E’ lì che Paola C. muore.
Mariella Ottieri