Il processo resta a Roma mentre alcuni creditori di rivolgono anche a Beppe Grillo

Sul crac Deiulemar continuano ad arrivare voci sempre confuse che riguardano, in particolare, le navi sequestrate e alcune andate all’asta, il valore dei beni, i criteri adottati sulle presunte stime dei beni mobili ed immobili ed altro. Ma, gli obbligazionisti, e soprattutto quelli che appartengo al mondo "parallelo", iniziano a comprendere che difficilmente rivedranno un euro. Sulla vicenda poche sono le certezze, tra queste, sempre che non ci siano altri colpi di scena: il processo resta a Roma, così come ha deciso la Corte di Cassazione circa due settimane fa. L a decisione è arrivata dopo sette ore di Camera di consiglio. Motivo per il quale la causa penale della Deiulemar è stata trasferita a Roma: la presenza tra gli obbligazionisti di un magistrato della sezione distaccata di Castellammare. Il cavillo è stato sollevato dall’avvocato Alfonso Stile a fine luglio, che ha rilevato l’"incompatibilità territoriale". Di fatto, il Tribunale di Torre Annunziata è stato, quindi, ricusato dalla Corte di Cassazione rigettando il ricorso presentato dalla Procura Oplontina. Ad attendere il verdetto, nella prima sezione penale, erano presenti tutti i legali degli armatori: Cricri e Grog per i Lembo, Stile e Sepe per i Della Gatta, Imbò e Siniscalchi per la famiglia luliano. L a prima udienza per quanto riguarda l’aspetto penale si terrà nella Capitale a marzo. Ma il popolo degli obbligazionisti – o meglio i pochi attivisti che indirettamente curano gli interessi di tutti – non si arrendono, si rivolgono, chiedono aiuto al candidato torrese del Movimento 5 stelle, Luigi Gallo. Auspicano e sperano che la loro lettera Gallo riesca a consegnarla al leader del Movimento a 5 Stelle, Beppe Grillo. Sperano che quest’ultimo si interessi all’accaduto e riesca ad attirare l’attenzione dei media nazionali su un crac da oltre 800milioni di euro, che coinvolge e tiene con il fiato sospeso ben 13mila famiglie da oltre un anno. Nel frattempo, qualche giorno fa – per la serie le sorprese non finiscono mai – viene ricusato dai legali degli armatori il giudice Fallimentare, Massimo Palescandolo, per- chè considerato troppo vicino ai creditori. Infatti, due giorni prima dell’udienza, che si d oveva tenere 21 febbraio scorso, i legali delle famiglie (Lembo -Della Gatta – Iuliano) hanno presentato istanza di ricusazione del collegio giudicante al Presidente del Tribunale. In particolare, si riferiscono al Presidente del Collegio Palescandolo ritenuto, dai legali delle famiglie, troppo vicino ai credi- tori a tal punto che lo stesso avrebbe scritto un messaggio di suo pugno su un Blog utilizzato dagli obbligazionisti. Palescandolo è lo stesso giudice che ha dichiarato fallite prima la Deiulemar Compagnia di Navigazione Spa, poi La Deiulemar Shipping Spa e che doveva discutere i n sede di collegio giudicante il fallimento sulla presunta "società di fatto" composta d ai nove armatori. Secondo i legali degli armatori, lo stesso collegio che ha deciso l e sorti delle altre società e che ha un rapporto diretto con gli obbligazionisti non può esprimersi su quest’altra vicenda. Di fatto, il Presidente del Tribunale, per adesso, ha sospeso l’udienza ed il parere sulla vicenda, se il collegio è idoneo e quale la prossima data della udienza, la dovrebbe comunicare entro la settimana prossima. Udienza che si terrà presso la sezione distaccata del Tribunale di Torre Annunziata.
Antonio Civitillo

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 27 febbraio 2013