Riflettori anche su Palazzo Baronale
Sul tema dello scandalo abusivopoli-bis, che ha interessato la città di Torre del Greco, sono sorti nuovi dubbi che hanno fatto si che i riflettori si spostassero dall’imprenditore di Cava de’ Tirreni Antonio della Monica, coinvolto nella questione legata alla costruzione del centro commerciale all’angolo tra Via Nazionale e Via Lava Troia, a Palazzo Baronale. All’epoca dei fatti, un’agente della polizia municipale aveva informato il consigliere provinciale Donato Capone del decreto per il sequestro dell’area destinata alla costruzione del suddetto supermercato cosicché gli uomini di Antonio della Manica ripulissero la zona di tutto il materiale necessario alla ristrutturazione. Malgrado ciò scattarono le manette e diverse furono le intercettazioni telefoniche che testimoniarono la complicità di altre 14 persone che, in cambio di “mazzette”, avevano il compito di “chiudere un occhio”.
Oggi, quelle stesse intercettazioni telefoniche messe a nudo dagli investigatori, hanno rivelato particolari scottanti che riguardano alcune personalità note nella sede del Comune di Torre del Greco a partire dall’ex primo cittadino Ciro Borriello, Luigi Russo, ex capogruppo di Forza Italia, fino ad arrivare a Ciro Falanga, ex city manager. Tutti, a partire dal 2008, coinvolti in questioni ambigue e misteriose. Alcune telefonate intercettate tra l’ex sindaco Ciro Borriello e Ciro Falanga, vergono sull’acquisto dell’ex sementificio, oggi inutilizzato, per concludere un affare costato diversi milioni di euro. Altra questione emersa è quella che riguarda il “facile” conseguimento della patente alla motorizzazione civile di Napoli grazie al noto “occhio di riguardo” di cui avrebbe beneficiato la figlia dell’ex ingegnere capo Giovanni Salerno. Insomma tutte questioni che potrebbero gettare le basi di una nuova ondata di scandali targati abusivopoli.
Alessia Rivieccio
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 30 gennaio 2013