Continua senza sosta l’attività della Capitaneria di Porto nel contrasto all’ecocriminalità in danno dell’ambiente ed a tutela e recupero dell’equilibrio ambientale del litorale vesuviano
Nell’ambito dell’intensa e complessa operazione di monitoraggio e controllo ambientale dell’intero tratto marino/costiero ricompreso tra i Comuni di Torre del Greco, Portici ed Ercolano denominata “Miglio D’oro”, Abbandono-rifiuti-pericolosi-interdetta-zona-2015

condotta in stretto coordinamento investigativo con le competenti Procure delle Repubbliche di Napoli e Torre Annunziata, che ha già consentito di portare alla luce numerose e gravi situazioni di compromissione ambientale, gli uomini della Capitaneria di Porto di Torre del Greco congiuntamente agli uomini del Comando di Polizia Municipale di Torre del Greco, con il supporto di unità specializzata del Comune di Torre del Greco, hanno riscontrato lo smaltimento illegale di rifiuti pericolosi illecitamente abbandonati lungo la spiaggia libera adiacente la zona “Scala” a confine con il Comune di Ercolano.
Intervenuti immediatamente, sono stati riscontrati diversi pacchi maldestramente accantonati e depositati sull’arenile in spregio alle vigenti normative di settore.
I pacchi, in cartone e tutti aperti, riversati sull’arenile contenevano lastre di eternit (frantumate) e residui di tubi in eternit abbandonati sul suolo senza la benché minima protezione ed esposti agli agenti atmosferici (vento, pioggia, moto ondoso).
Considerata la necessità di garantire la salute pubblica, il team d’intervento, a mezzo ditta specializzata, ha provveduto dapprima ad interdire la zona e successivamente a mettere in sicurezza il materiale ricoverandolo in appositi sacchi.
Il materiale ivi collocato, sulla scorta di uno specifico piano di rimozione ed una volta caratterizzato, sarà avviato allo smaltimento in conformità alle vigenti normative di settore.
L’azione accertativa posta in essere dalla guardia costiera proseguirà con analoga incessante intensità al fine di assicurare alla giustizia i responsabili di tale “atto criminale” al fine di scongiurare ulteriori simili reati garantendo difatti il ripristino del delicato equilibrio ecosistemico/ambientale di territori assoggettati ad uno dei maggiori carichi antropici d’Europa e di per sé caratterizzati da gravi criticità sistemiche.