Giobbe Covatta aderisce alla foto petizione di Amnesty international

Giobbe Covatta ha prestato la sua immagine per una foto petizione di Amnesty International per chiedere la liberazione di Zarganar, prigioniero di coscienza del Myanmar, una delle figure in primo piano nella lotta per la conquista della democrazia nel suo Paese. Una foto scattata dagli attivisti del “gruppo 232 – Comuni Vesuviani” di Amnesty, in occasione dello spettacolo teatrale di Covatta, tenutosi giovedì 11 marzo al Teatro delle Rose di Piano di Sorrento. Uno spettacolo incentrato sulla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, patrocinato da Amnesty International ed intitolato “30. Trenta, infatti, gli articoli che compongono la dichiarazione adottata dall’ONU il 10 dicembre 1948 che sanciscono i diritti individuali, civili, politici, economici, sociali, culturali di ogni persona.
In chiave ironica Covatta offre un’occasione di riflessione su quanti vedono i propri diritti violati quotidianamente in ogni parte del mondo. I volontari del gruppo 232 hanno allestito uno stand informativo e raccolto firme per Zarganar. “Con la foto petizione – spiegano gli attivisti del 232 – si chiede agli artisti di posare per una fotografia da pubblicare sul blog internazionale che si sta occupando di Zarganar, per chiederne la liberazione. Siamo soddisfatti, Giobbe Covatta è stato disponibile, dal palco ha invitato i presenti ad avvicinarsi allo stand per conoscere l’associazione e personalmente ha aderito alla foto petizione a favore di Zarganar, imprigionato in Birmania e condannato a 35 anni, per aver denunciato alla stampa il governo che aveva impedito il passaggio degli aiuti umanitari per le vittime del ciclone Nargis”. Zarganar ha organizzato un gruppo di 400 volontari per portare aiuti alle vittime del ciclone che aveva devastato intere regioni causando la morte o la scomparsa di circa 380.000 persone. In seguito il governo ha deliberatamente ostacolato gli aiuti umanitari e i soccorsi rifiutando di aprire le frontiere, impedendo così il transito degli aiuti internazionali. Zarganar dopo aver visitato la popolazione di 42 villaggi distrutti, aveva rilasciato numerose interviste a giornali e televisioni, criticando il comportamento del governo. Subito dopo è stato arrestato, dopo la condanna è stato rinchiuso nella Myitkyna Prison nel nord della Birmania. “La foto – hanno concluso i volontari del 232 – verrà pubblicata sul blog internazionale, su una sezione dedicata agli artisti. Un albume fotografico accompagnato da un documento informativo sarà poi inviato all’ambasciatore italiano in Birmania”.