EDITORIALE

Tanti si dicono religiosi, anzi ribadiscono:cristiani e per lo più osservanti, nel senso che vanno in Chiesa, seguono le funzioni, ma raramente lo sono nei comportamenti, pronti a reagire malamente alle diversità degli altri, a non voler comprendere ed aiutare.Ci torna in mente un episodio accaduto durante le festività natalizie di qualche anno fa in pieno centro di Napoli che spiega, meglio di centinaia di parole, chi è intriso di dolcezza, di pazienza, di vera pietas cristiana. "All’improvviso una signora nostrana si ritrova inchiodata al muro di un palazzo dal ginocchio di un giovinastro che le preme sullo stomaco, la mano sinistra di lui sulla bocca affinché non urli e il braccio destro che intorno al collo tira, tira e non molla finché non le strappa il collier d’oro scorticandole la pelle. La risposta per quanto odio abbia accomulato all’indomani di tanta ferocia perpretata a suo danno, stupisce: “Che pena! Ho incontrato i suoi occhi, tanto giovani, tanto disperati!”
Clelia Sorrentino