Torre del Greco – Ormai lo sanno anche i bambini delle scuole primarie ed i ragazzi delle scuole secondarie: sotto elezioni scatta la corsa alla poltrona. E gli elettori italiani lo sanno: prima o poi, le urne sono d’obbligo. Per fortuna.
E così, tra chi guarda con interesse a nuove formazioni e chi resta saldo sulle sue posizioni, il mescolamento del pentolone è già iniziato e sta già producendo i suoi effetti. Soprattutto sta già producendo le opinioni personali dei cittadini che saranno chiamati ad esprimere la loro preferenza alle elezioni politiche.
La più importante operazione politica degli ultimi dieci anni messa in atto dai noti esponenti nazionali Pieluigi Bersani e Massimo D’Alema, che hanno dato vita al Movimento Democratici Progressisti (MDP), sta già causando un po’ ovunque le sue ripercussioni anche a livello locale.
E, naturalmente, anche a Torre del Greco non passano sotto banco le novità ed i passaggi da una sponda all’altra.
Primo fra tutti, il cambio di casacca dell’onorevole Aniello Formisano: parlamentare con alle spalle un curriculum di diversi e svariati cambi di partiti, il senatore corallino ha manifestato fin da subito il suo passaggio al fianco dei due vecchi nomi della politica che stanno facendo una vera e propria battagli a Matteo Renzi.
Naturalmente, per il politico torrese, non si tratta di un cambio di casacca, come invece pensano la maggior parte dei cittadini: per lui si tratta di un ritorno al passato. Infatti, tra le dichiarazioni rilasciate vi è certamente una che, secondo lui, chiarirebbe la sua posizione senza essere additato come l’uomo che passa da un partito all’altro pur di restare a galla.
“Da giovane ero un comunista, la mia non è una fuoriuscita ma un rientro”: questo quanto dichiarato alle prime ore del cambio di posizione da Nello Formisano (foto sx), che a Torre del Greco conta del supporto del consigliere comunale Domenico Maida, figlio “d’arte” poiché anche suo padre Vincenzo è stato uomo di politica locale.
De resto, per Formisano il fatto che il suo passaggio non sia un cambio di casacca ma un semplice cambio di partito emerge nelle dichiarazioni successive. “Non sono un collezionista di partiti – precisa il parlamentare made in Torre del Greco – perché non ho mai cambiato schieramento”.
Eppure, nonostante le sue giustificazioni, a Montecitorio nei giorni scorsi si è parlato di lui. Il tema principale? I suoi continui passaggi da un partito all’altro tanto che molti suoi (ex) colleghi di partiti lo hanno definito e ribattezzato “la meteora”.
Non resta quindi da vedere e capire come e se lo seguiranno anche questa volta i suoi seguaci del consiglio comunale di Torre del Greco e del consiglio regionale Campania.
Ma se da un lato Formisano colleziona “passaggi all’interno dello stesso schieramento”, anche un altro deputato torrese fa la sua parte. Si tratta di Arturo Scotto, il deputato torrese rientrato in parlamento alle scorse elezioni politiche con Sel ed oggi anche lui approdato nel MDP dopo la scissione del Partito democratico. In particolare, si chiamerà “Articolo 1 – Movimento democratici e progressisti” la nuova formazione politica lanciata la settimana scorsa a Roma dall’ex Sinistra Italiana Arturo Scotto (foto centro) insieme agli ex piddì Roberto Speranza ed Enrico Rossi.
Insomma, tra una posizione e l’altra non stanno mancando i vari passaggi ed i posizionamenti anche all’ombra del Vesuvio. Le elezioni sono quasi all’orizzonte e, puntuale come sempre, si assiste a questo genere di cambi di pedine.
Anche a livello strettamente locale ci si organizza: il sindaco Ciro Borriello (foto dx) sembra proiettato a guardare il palazzo del potere romano, in qualche modo, pensando addirittura a strizzare l’occhiolino a Matteo Salvini. Si è già dichiarata fuori gioco, a quanto pare diversamente da ciò che molti pensavano, lady Romina Stilo che ha dichiarato di volersi interessare soltanto alla sua città di Torre del Greco.
Posizioni solide,invece, nel Partito democratico: i renziani sono fermi sulle loro posizioni e sembrano non attendere altro che il ritorno in pompa magna di Matteo Renzi e della bella maria Elena Boschi. Ardua operazione, stando ai risultati referendari dello scorso dicembre 2016: molti elettori, infatti, si sono recati alle urne non soltanto per dissentire dalla riforma costituzionale, ma anche e soprattutto per lanciare un chiaro segnale di contrasto alle politiche messe in atto dall’ex premier Renzi e dalla sua fidata Boschi.
Ma su questo staremo a vedere e, soprattutto, ci sarà da “pesare” nuovamente la memoria degli italiani.
Insomma, tempi interessanti per gli appassionati di politica. Voci di corridoio già prospettano altre situazioni ed altri interessanti movimenti. Del resto se le elezioni sono vicine non si terranno neppure domani.

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola l’8 marzo 2017