Gli uffici sono a rischio chiusura ma si tenta il possibile per evitarla. Gli uffici della giustizia, si sa, ormai è spesso colpita ed indebolita. Anche Torre del Greco ne è testimone, insieme a tutte le cittadine che stanno subendo la chiusura delle sedi giudiziarie. L’amministrazione comunale di Torre del Greco, guidata dal sindaco Ciro Borriello, per fronteggiare tale disagio, chiederà una proroga sul termine ultimo per la presentazione dell’istanza di mantenimento degli uffici del giudice di pace: è quanto emerso nel corso di un Giustizia-Toghe

incontro tenutosi a palazzo Baronale e che ha visto la partecipazione oltre che del primo cittadino anche, tra gli altri, dell’assessore al Bilancio, Ciro Accardo; del segretario comunale Pio Amato; del coordinatore dell’ufficio giudice di pace di Torre del Greco, Patrizia Grillo; dei rappresentanti dell’associazione forense “Enrico De Nicola”, Luisa Liguoro e Gennaro Imbò. Un incontro, quello tenutosi, teso a sgombrare il campo dalle notizie degli ultimi giorni sulla mancata volontà dell’amministrazione a tenere in città gli uffici del presidio di giustizia: “Ci siamo trovati in questi ultimi giorni – afferma il sindaco Borriello – nel bel mezzo di un balletto di cifre, con costi che sono passati dagli iniziali 40mila euro l’anno a ipotesi di gran lunga superiori, anche vicino al milione di euro annui. Sulla scorta di questi dati, ci siamo messi al lavoro per comprendere la reale portata dei costi a carico dell’ente in caso di decisione positiva sul mantenimento degli uffici.

Purtroppo però i tempi sono decisamente ristretti sia per queste verifiche, sia per l’individuazione del personale eventualmente disposto a essere impiegato presso l’ufficio del giudice di pace”. La scadenza per rispondere al decreto legislativo è infatti fissata per il 28 giugno. Pochi giorni per poter prendere una decisione tanto importante, specie per un’amministrazione parzialmente insediatasi da due settimane e priva ancora dell’organismo preposto (il consiglio comunale) agli atti legati alle spese dell’ente: per questo motivo nelle prossime ore il sindaco farà partire una richiesta al Ministero della Giustizia per chiedere una proroga di sei mesi sul termine ultimo previsto dal recente decreto ministeriale: “In questo lasso di tempo – conclude Borriello – avremmo chiari i reali costi legati al mantenimento del giudice di pace e al contempo avremo compreso con esattezza quante unità del nostro personale dovranno essere utilizzate per l’eventuale nuova funzione. Informazioni indispensabili per poter prendere una decisione compiuta”. Inutile dirlo: le toghe cittadine si stanno battendo da molto contro la chiusura dei battenti di una struttura ancora tanto utile al territorio.
Mariot