Ancora novità nel settore vaccini anti-covid 19. L’Ema ha già dato mesi addietro il via libera al vaccino Nuvaxovid, prodotto dall’americana Novavax e, a questo punto, quinto vaccino contro il virus del Covid autorizzato in Europa.

Il vaccino è pronto ad approdare in Italia: rinviato di poco l’arrivo inizialmente previsto a gennaio 2022, il neo vaccino arriverebbe in Italia a breve, precisamente nella prima decade di Febbraio.

Sarà possibile farsi somministrare il neonato vaccino proteico che si differenzia rispetto ai vaccini mRna (Pfizer e Moderna) e a quelli a vettore virale (AstraZeneca e Johnson & Johnson).



Stando alle prime comunicazioni, sembrerebbe che Novavax sia indicato per persone dai 18 anni in su. Sarebbero previste, al momento, due dosi, l’una a distanza di tre settimane dall’altra. Il vaccino proposto dalla casa di biotecnologie statunitense si basa sulla tecnologia delle proteine ricombinanti, ovvero quelle che possono assemblarsi per formare particelle simil-virali che inducono il sistema immunitario a produrre anticorpi.

La tecnologia, quindi, sembrerebbe quella che già da anni è in uso nel settore vaccini.

“I vaccini come Pfizer e Moderna – spiega l’esperto Paolo Vezzoni, ricercatore presso l’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irgb) – introducono nelle cellule l’RNA virale, che stimola la produzione di proteina spike virale, mentre i vaccini di tipo tradizionale, come Novavax, introducono direttamente la proteina, che attiva la riposta immunitaria. L’efficacia del vaccino dipende anche dal tipo di risposta immunitaria elicitata dal vaccino. Forse una piattaforma come quelle a base di proteine potrebbe offrire una protezione più duratura”.