“La guerra non è una soluzione e passo passo stiamo arrivando alla guerra nucleare”: lo ha dichiarato oggi il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in occasione della marcia della pace che ha visto Napoli gremita.

“Siamo la regione più giovane di Italia – prosegue -, vedete quante migliaia di ragazzi in questa piazza che è per loro perché per loro dobbiamo arrivare al cessate il fuoco e svegliare l’Italia, l’Europa dal sonno della ragione. Mentre parliamo oggi – ha aggiunto De Luca – ci sono migliaia di giovani che muoiono in Ucraina, mutilati, deportati.

Blocchiamo la guerra e inseriamo nelle Nazioni Unite una conferenza di pace alla quale chiediamo di partecipare la Cina popolare che può esercitare una pressione decisiva nei confronti della Russia e riapriamo il dialogo. Dobbiamo pretendere un primo passo, fermate le armi e cessate il fuoco”.



In piazza, insieme al governatore tante altre personalità che hanno speso e proferito importanti parole affinchè si ponga fine al conflitto e si torni alla pace.

“Da Piazza del Plebiscito arriva un messaggio molto chiaro, nessuna ambiguità sul nostro sostegno all’Ucraina e per salvaguardare i diritti del popolo ucraino, però dall’altro lato la necessità di avviare un discorso che porti alla pace e che possa consentire di superare questo momento così difficile per l’Europa e per il mondo intero”. Lo ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, parlando a margine della manifestazione che ha proseguito “Oggi vediamo una bellissima piazza, molto colorata, fatta di tanti giovani che chiedono quello che chiedono in tanti, cioè che ci sia un momento per il cessate il fuoco, che si passi dalla voce delle armi alla voce della diplomazia e che si ritorni a quello spirito negoziale che ha sempre contraddistinto l’Europa negli ultimi anni. Noi abbiamo la necessità di rimettere al centro da un lato il diritto dei popoli, dall’altro di trovare tutte le vie del dialogo che consentano di superare questa fase che è una fase fatta di grandi difficoltà, di grandi lutti e della necessità di ripristinare i percorsi di dialogo tra le nazioni coinvolte in questo conflitto”.