Papillomavirus

Le verruche sono lesioni cutanee causate da un’infezione virale; il virus responsabile è il Papillomavirus. Si
distinguono diverse forme cliniche. Le verruche volgari sono le più frequenti: volgarmente chiamate “porri”, si
presentano come delle escrescenze carnose, con superficie rugosa, e possono localizzarsi ovunque, anche se la sede preferenziale è il dorso delle mani. Le verruche plantari, invece, si sviluppano alla pianta dei piedi, dove, per effetto della continua pressione cui sono sottoposte, tendono a svilupparsi in profondità. Le verruche piane sono papule rotondeggianti di pochi mm di diametro, con superficie liscia, di colorito roseo o marroncino, che si localizzano preferenzialmente al volto e al collo. La trasmissione dell’infezione si verifica per lo più per via diretta, cioè toccando le verruche altrui. Altra possibilità è l’autoinoculazione, ovvero il contagio nella stessa
persona, ad esempio tramite grattamento. Il periodo di incubazione è stimato intorno agli 1-6 mesi, ma può
anche essere più lungo. Importante nell’insorgenza e nell’evoluzione dell’infezione è lo stato immunitario del
soggetto, che, se buono, permette all’organismo di reagire e combattere il virus. L’unico modo per eliminare le verruche è distruggerle fisicamente. Le possibilità di cui il dermatologo dispone sono diverse. In primo luogo potrà prescrivere al paziente una terapia domiciliare con soluzioni, pomate o cerotti contenenti acido salicilico e acido lattico, che in alcuni casi può essere risolutiva, mentre negli altri riduce comunque le dimensioni della verruca, rendendola più facilmente aggredibile dai trattamenti che verranno eseguiti successivamente presso lo studio medico. Questi ultimi sono rappresentati dall’elettrocoagulazione, dalla crioterapia con azoto liquido spray e dal laser. Sarà quindi il dermatologo a scegliere, tra i vari, il metodo più adatto allo specifico caso clinico.

Dott.ssa Luigia Panariello



Medico-Chirurgo