GLI AVVOCATI DEL DIAVOLO

Torre del Greco è una città nella quale, statistiche alla mano, si registrano frequenti reati contro il patrimonio; furti e rapine sono, purtroppo, fatti ai quali i cittadini torresi sono abituati, tanto da rinunciare, spesso e volentieri, a denunciare tali episodi criminosi. Il desiderio (comprensibile) di rientrare in possesso del bene sottratto spinge, poi, in qualche caso, le vittime dei reati contro il patrimonio a non rivolgersi alle autorità competenti al fine preciso di recuperare il bene attraverso canali che possiamo definire “clandestini”: è, questo, il caso del cosiddetto cavallo di ritorno, espressione volgare che viene utilizzata per definire l’estorsione. In sostanza, la vittima del reato viene contattata (quando non agisce di sua iniziativa) da chi è in grado di farle recuperare il bene che le è stato sottratto (frequentissimo il caso delle automobili e dei mezzi a due ruote); l’operazione, allorquando vada in porto, si conclude, ovviamente, con l’esborso di denaro da parte del proprietario del bene, il quale rientra in possesso dello stesso solo dopo avere pagato una certa somma all’estortore. Ora, è senz’altro comprensibile il desiderio che una persona ha di recuperare quanto le è stato sottratto, così come comprensibile è la sfiducia dei cittadini rispetto alla possibilità di rientrare in possesso dei beni di cui sono stati illecitamente privati attraverso la denuncia alle competenti autorità; tuttavia, occorre osservare che proprio un atteggiamento del genere, il piegarsi, cioè, alla richiesta estortiva, finisce per alimentare, sia pure in parte, un meccanismo di tipo criminale: il potenziale reo è, infatti, incentivato a commettere reato se è cosciente che un certo numero di coloro che sono vittime di furto o di rapina sono disposte, dopo avere subito la sottrazione del bene, a pagare una certa somma per riottenere quanto loro spetta, in realtà, di diritto. Da ciò, quindi, un (modesto) monito a chi è vittima di reati contro il patrimonio a non piegarsi alla successiva, eventuale, richiesta di danaro, proprio per cercare, sia pure in minima parte, di disincentivare le condotte criminali.
Alessandro e Giovanni Gentile
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea il 26 ottobre 2011