TORRE ANTICA

1909: L’ing.Giovanni Feola e il dott.Emanuel Jeandueau inaugurano a ridosso del porto un opificio alla avanguardia per la trasformazione del grano in farina. 1989: gli impianti, divengono di proprietà del Comune di Torre del Greco. La costruzione vista dal mare appare imperiosa ed elegante, gli stessi fondatori vollero usare materiale solido che ha permesso ai Molini di sopravvivere anche alla 2°Guerra Mondiale, ed ai tentativi di distruzione cui furono autori i soldati tedeschi in ritirata lungo la penisola. Cemento armato e pietra lavica per la torre e mattoni a vista con quel colore rosso esprimono concezioni architettoniche che unite alla facciata della palazzina di entrata in stile vittoriano danno pregio all’edificio. Cosa spinse Feola e Jeandeau a costruire tale fabbrica considerata all’epoca "quanto di meglio esisteva nel campo molitorio", quando poi l’industria molitoria campana aveva in Torre Annunziata uno dei suoi centri più importanti? Sicuramente la collocazione: porto e ferrovia vicini furono i punti cardine dello sviluppo dei Molini che ebbero fama nazionale e dettero lustro e pane per oltre duecento famiglie torresi. Con l’avvento di Pietro Marzoli ,nel 1919 i Molini passarono da una capacità lavorativa giornaliera di 400 q.li di grano tenero ed altrettanti di grano duro fino a triplicare tale produzione nel 1926. Nell’anno 1923 muore Pietro Marzoli e da lì incomincia il declino, seppure ci fosse stata la ricostruzione nel 1956 da parte del figlio Ing.Gianni, i nostri molini iniziarono a produrre mangimi sino al 1978, poi anni tribolati sino al fallimento nel 1985. Dopo i Molini, passati al Comune,sono diventati un altro "paradosso torrese". Mi piace affacciarmi al tramonto dal porto e fantasticare:"I padroni di 100 fa anni hanno lasciato una traccia che oggi viene male utilizzata in una strana ibrida commistione fra uffici comunali,università,capitaneria di porto e chi più ne ha più ne metta. Tanto lo spazio, poche le idee sull’ uso che se ne potrebbe fare, come avviene nelle grandi città europee ove vecchie fabbriche diventano centri polifunzionali con attività culturali che servono per l’aggregazione e lo sviluppo sociale. Spazio per manifestazioni e film all’aperto d’estate, tanta gente allo chalet con terrazza panoramica, alla sala pubblica di lettura, alla torre con ascensore per mirare Golfo, e Torre del Greco.
Ranesi