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Uno degli argomenti meno trattati al giorno d’oggi, per quanto possa sembrare strano, è quello riguardante le malattie sessualmente trasmissibili o anche definite malattie veneree . Per esempio, se si dovesse chiedere ad una persona quale sia la categoria maggiormente a rischio di trasmissioni, questa, quasi sicuramente, risponderebbe le prostitute e i tossicodipendenti. Non è affatto così. Sapevate che attualmente sono stati registrati più casi si AIDS tra gli eterosessuali e gli omosessuali? Pertanto sono passati circa trent’anni da quando, negli USA, sono stati riscontrati i primi casi di questa malattia e da allora il virus ha creato un’epidemia di dimensioni globali. Tant’è che nel nostro paese si è passati da 135.000 casi nel 2000 ai 157.000 casi nel 2010. Sconcertanti restano, tuttavia, le statistiche legate ai giovani. Dal 1982 al 2009 sono stati notificati, al Registro Nazionale AIDS, 61.537 casi di AIDS; di questi, 2.666 (4,3%) sono diagnosi in giovani tra i 15 e i 24 anni. E perché i giovani sono così a rischio? E’ triste dover dire, purtroppo, che nel 2012 la maggior parte dei ragazzi ha rapporti sessuali non protetti. Infatti, si stima che, tra i giovani con diagnosi tardiva, il 73,1% si è infettato attraverso rapporti sessuali non protetti (26,2% attraverso rapporti omosessuali e il 45,2% attraverso rapporti eterosessuali). Bisogna riconoscere dunque quelle che sono le cause di tale fenomeno. In primo luogo c’è l’abbassamento dell’età del debutto sessuale per cui, i giovani, arrivano alla prima esperienza senza la “forma mentis” adeguata, senza esperienza e, soprattutto, senza una certa maturità. In secondo luogo troviamo l’inefficienza dell’informazione che non è sempre chiara e, infine, l’aumento esponenziale dei giovani che fanno uso di sostane stupefacenti, all’interno di locali e discoteche, che abbassano i freni inibitori. Statistiche agghiaccianti se si pensa che attualmente con tutte le tecnologie e le misure precauzionali esistenti le statistiche siano così elevate e sempre crescenti.
Alessia Rivieccio

 
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 21 marzo