Nomine a Palazzo Baronale, il Pd chiede di istituire la Consulta del Terzo Settore per vigilare sull’operato della giunta Borriello. Non tende a calmarsi il vento delle polemiche che ha investito il sindaco Ciro Borriello e la sua giunta dopo le ultime nomine per la “regia di comando”. “Il Sindaco Borriello non è nuovo a queste “abbuffate” di incarichi – scrive in una nota il capogruppo del Pd a Palazzo Baronale, Loredana Raia (nella foto) – : basti Raia-Borriello

ricordare cosa è successo nel suo primo mandato, quando trasformò la sua giunta in un ufficio di “collocamento”, per il numero di assessori che si avvicendarono nell’incarico. Oggi – continua l’ex candidata a sindaco per il centrosinistra -, i maldipancia interni non gli consentono la stessa agibilità nei turnover e quindi si affida alla figura di “prosindaco”, a suo dire a titolo gratuito, fino a verifica, naturalmente…” Ma non è tutto, la Raia incalza: “L’ultima (Sofia Flauto, ndr) in ordine di tempo è già nota, a vario titolo, alla nostra comunità sempre per “meriti” di Borriello. Ma stavolta è troppo: dall’ufficio di collocamento siamo passati alla gestione del palazzo come “casa propria”, pensando così di poter violare tutte le principali regole etiche che devono guidare l’azione amministrativa. Sulle politiche sociali – ribadisce il capogruppo del partito di Renzi – non consentiremo le speculazioni del passato. Non permetteremo che si giochi con i destini dei più deboli”. Poi, arriva la proposta: “Chiederemo come Pd di istituire la Consulta del Terzo Settore per vigilare sull’operato della giunta Borriello e per evitare di assistere ancora una volta all’incapacità di iniziativa, programmazione e gestione dell’assessore, nonché vicesindaco, che, ahinoi, ha ridotto a brandelli tutto il settore dell’assistenza rivolta a coloro che sono più fragili ed hanno più bisogno”. “Sindaco avvisato…”, conclude velenosa Loredana Raia. Martedì scorso, il sindaco Ciro Borriello ha nominato due suoi nuovi collaboratori. Si tratta di Sofia Flauto e Rosario Borriello.
La prima – come si legge nel decreto firmato dal Primo Cittadino – si occuperà di “promuovere progetti inerenti politiche sociali e lavoro che prevedano, per la loro realizzazione, l’utilizzo di finanziamenti che esulano dal prelievo dal fondo comunale”; il secondo invece è incaricato di “promuovere progetti inerenti la rivalutazione del patrimonio disponibile all’Ente”. Per entrambi questa “collaborazione non prevede retribuzione o indennità di carica, vincolo di orario di lavoro, esclusività della prestazione e ingerenza nell’attività gestionale dell’Ente”.
La durata della collaborazione non può essere superiore al mandato del sindaco, salvo revoca anticipata da parte di quest’ultimo. “Il professionista ha l’obbligo di rapportarsi direttamente con il sindaco” e, nel caso di Sofia Flauto, con l’assessore alle Politiche sociali, “per le valutazioni delle proposte programmatiche elaborate”.