Il Servizio di Oncologia in un Ospedale pubblico è, come  purtroppo molte famiglie sanno,  tra i più affollati, vista l’altissima incidenza sulla popolazione delle patologie tumorali.

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Pur nello smantellamento di tanti reparti, il Presidio Oncologico del Maresca resisteva ancora impavido, tra l’altro ben gestito ed organizzato. L’imperfetto non è un errore di battitura, bensì  una dura realtà : in questi giorni, infatti, si sta paventando la possibilità concreta che i numerosi pazienti  del nosocomio cittadino possano essere dirottati in analoghi reparti di altri ospedali ( si parla di Gragnano o di Nola).

Ci risiamo! Stavolta si va a toccare una categoria di pazienti particolarmente vulnerabili, in quanto già vessati da un tipo di malattia durissima, che impone grandi sacrifici. Tra le tante difficoltà che queste persone e i loro familiari devono affrontare , ecco spuntarne un’altra  : spostamenti in altri comuni, con tutti gli oneri, compresi quelli economici,  che questo comporterebbe.



Un drappello di componenti dell’Associazione Pro Maresca è subito sceso in campo recandosi ieri mattina al reparto Oncologia del nostro ospedale e manifestando una giusta indignazione per questa ennesima minaccia alla salute pubblica.

Sgomenti e disorientati dalla situazione sono apparsi i pazienti bisognosi di cure che si trovavano in loco, persone sui cui volti si legge tutta la sofferenza  di un percorso terapeutico lungo e complesso.

La gente è stanca : stanca di promesse disattese, di vedere i propri diritti calpestati, stanca di assistere a pantomime e sceneggiate di chi si erge  a paladino , per poi ritrarsi e far cadere tutto nel dimenticatoio.

Ricordiamo ancora una volta l’articolo 32 della nostra Costituzione : “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Ciò implica che per garantire il diritto ai trattamenti sanitari l’impegno delle Istituzioni deve essere attivo, e deve predisporre le strutture e ogni altra condizione necessaria per offrire l’assistenza sanitaria. Pertanto la Carta Costituzionale sancisce inequivocabilmente il diritto dei cittadini a vedere tutelata la propria salute e gli amministratori devono assumersi il compito di realizzare tutte le condizioni affinché ciò avvenga.

Smantellare pezzo per pezzo un grande Ospedale con un bacino di utenza di oltre 300.000 persone, in un’area tra le più densamente popolate del mondo, significa ledere gravemente quanto sancito dalla Carta Costituzionale. Chi governa , a qualunque livello si trovi e qualsiasi ruolo investa,  DEVE tenerne conto e  non come se  stesse compiendo un atto eroico, bensì perché ha il dovere di fare ciò che il suo ruolo gli impone.
Marika Galloro

ph Pasquale D’Orsi