Una lettera aperta alla cittadinanza per scusarsi e per chiedere le dimissioni del sindaco

(a) Torre del Greco – L’unico collega che Ciro Borriello, oltre a Valerio Ciavolino, non vorrebbe mai al proprio capezzale è Luigi Russo, il politico torrese che i primi di giugno ha lasciato definitivamente il seggio al consiglio comunale per buttarsi definitivamente alle spalle una storia che lo ha segnato parecchio. Ultimamente il suo attivismo sta mettendo a dura prova i fragili nervi del primo cittadino. Nelle scorse settimane l’ex presidente del consiglio torrese ha presentato alla città il manifesto-lettera aperta che iniziava con "Gentili concittadini, sono Luigi RussoT", un’iniziativa che ha scosso non poco il Sindaco ed i suoi accoliti, tanto che si sono mossi per farli subito ricoprire. Chi è riuscito a leggerlo ha potuto notare che le parole usate dall’ex consigliere comunale erano intrise di una voglia di riabilitarsi agl’occhi della cittadinanza e proprio per questo ha ricordato la sua vicenda e di essere "salito agli onori della cronaca per l’utilizzo improprio di un auto comunale assegnatami – spiega – nell’esercizio delle mie funzioni", continuando è sceso nei particolari: “Tutto ha avuto inizio da una denuncia presentata all’autorità giudiziaria da zelanti avversari politici che hanno ritenuto sottolineare la mia impossibilità di raggiungere dalle sedi Istituzionali (Camera dei Deputati, Consiglio Regionale Lazio), dove ero legittimamente impegnato, la sede della mia Università collocata nella stessa città dove effettuavo esami come un normale, semplice cittadino, ‘costringendo’ soltanto, per ovvi motivi di tempo, l’auto di servizio a percorrere cinque o al massimo dieci Kilometri in più”. Una “leggerezza” paragonabile, come ha rammentato sul manifesto, alla prassi illecita di qualche suo collega (e non solo) di fare telefonate a scrocco dai telefoni comunali. Subito dopo è ritornato sulla linea della riabilitazione dicendo che il suo, come quello dei suoi colleghi sono “sicuramente comportamenti non giustificabili, anzi da condannare che non esito – ha ribadito – a definire un errore, una leggerezza, una colpa ed addirittura nel mio caso un reato duramente sanzionato dal Tribunale della Repubblica di Torre Annunziata, per il quale oggi a distanza di anni con animo sereno sento il dovere morale di chiedere scusa ai miei concittadini di destra o di sinistra, ai miei amici elettori e finanche ai miei zelanti avversari politici”. Ha poi aggiunto che: “Tuttavia in questi giorni un primo risultato è stato ottenuto: i reati contestati in primo grado sono caduti in prescrizione decretando un nulla di fatto per anni di accanimento politico, giudiziario e soprattutto mediatico dove si e’ cercato con tutti i mezzi di far passare l’autore di una banalità come il peggiore dei criminali”. Potendo a questo punto avere tutto il diritto morale e non solo di riappropriarsi della sua carica di consigliere ricorda, invece, che è sua “ferma intenzione non rientrare nell’attuale consesso comunale e fin da subito – sottolinea – preannuncio la mia volontà di rassegnare irrevocabili dimissioni dalla carica di Consigliere Comunale della città di Torre del Greco”. C’è però un passaggio nelle parole di Luigi Russo che vale la pena di sottolineare: è quello in cui ha detto che, per una questione morale, di non poter più occupare il suo legittimo seggio al comune, ma tuttavia “si chiede e chiede a voi tutti come faccia il sindaco, Ciro Borriello e tanti ‘signori’ amministratori, soffocati dagli scandali a non trovare quel minimo di orgoglio per rassegnare dovute, necessarie, sacrosante dimissioni”. Queste parole sono piaciute a tanti, anche se qualcuno si aspettava qualche cenno anche sull’atto di citazione che qualche anno fa ha presentato proprio contro il primo cittadino. Ma queste sono cose che, per il momento, Luigi Russo non ha voluto ricordare.
Alfonso Ancona
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 29 giugno 2011