Ne hanno discusso anche marittimi e tecnici dello spettacolo
Si è tenuto lo scorso 4 aprile, presso il Teatro dell’Arte di Torre del Greco e sotto l’egida della Cgil, un incontro sulla riforma del lavoro moderato da Rosalba Cenerelli (Segretaria Cgil di Napoli) a cui è intervenuto anche Federico Libertino, Segretario Regionale C.d.L.M di Napoli. Il dibattito ha tentato di spiegare “una tematica descritta dai media in maniera troppo sfocata per essere appieno capita”. Così in apertura Antonio Falanga, rappresentante di Giovani in movimento. L’abolizione dell’art. 18 come l’emblema giuridico di un disagio che attanaglia pure la città del corallo. Anche in quest’occasione, infatti, si è sentita forte la voce dei marittimi di Torre del Greco, quelli che per anni hanno portato il nome della città in giro per il mondo e che ora si ritrovano a casa per la maggior parte dell’anno. La protesta si è sollevata anche dal settore dello spettacolo, rappresentato in sala da Antonio Crispino, coordinatore Fida, e da Gabriele Toralbo, tecnico teatrale impegnato in politica: “molti giovani tecnici lavorano sotto ai palchi a volte anche per 30 ore consecutive, a nero e per due soldi. I controlli andrebbero fatti ai datori di lavoro, alle ditte che assumono. Non possono essere sempre gli stessi a pagare". Chiusura parzialmente rincuorante con Federico Libertino, il quale ha annunciato con un doveroso condizionale, la possibilità di una modifica alla riforma del lavoro che, a giudicare dalle ultime notizie apprese dalla cronaca nazionale, potrebbe alleggerire in parte il peso di una riforma elaborata "da un governo tecnico con spiccata accezione politica, vicina alla destra liberista".
Marina Miranda
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 18 aprile 2012