Pensieri liberi – Dopo la buona partita in Europa League, contro i forti spagnoli attualmente in testa al loro campionato, ho avuto una sorta di presentimento… Ho deciso di non commentarla e di aspettare la gara con il Sassuolo per una valutazione globale di queste due gare. No, per favore, non pensate a fare gli scongiuri, credetemi, non appartengo alla categoria degli “uccelli del malaugurio”, altrimenti detti iettatori! E neppure dovete annoverarmi nella schiera di coloro che come le banderuole, cambiano opinione ad ogni mutare della direzione del vento; ‘avvertivo’ la sensazione che contro il Sassuolo saremmo andati in crisi, e purtroppo, così è stato.

E veniamo ai ‘fatti’. La squadra di De Zerbi, per caratteristiche di gioco, è impostata, grazie a degli schemi studiati alla perfezione (che, in un certo senso, prescindono persino dai giocatori mandati in campo) per mettere in difficoltà le compagini, come il Napoli, che sviluppano un gioco corale, in quanto non sono in possesso di interpreti, come Cristiano Ronaldo o Ibraimovic, per intenderci, in grado di risolvere da soli una partita.

Quando poi, com’è successo stasera al San Paolo, capita che i giocatori, di solito, in grado di “metterla dentro” sono in una serata no, allora quella partita la puoi anche perdere. Però, ci vuole coerenza… Questo brutto scivolone non può significare che dobbiamo ‘rimangiarci’ tutto quello che, di positivo, è stato detto sul Napoli di quest’anno. Certo, la sconfitta, peraltro netta, brucia, fa male, però non mi sembra neppure il caso di drammatizzare. Ecco, stasera preferisco fermarmi qui, non voglio andare oltre nell’analisi della partita.



Piuttosto, mi sembra interessante porre alla vostra attenzione un altro elemento. Lo scorso campionato è stato caratterizzato dall’inattesa esplosione di una squadra, l’Atalanta, che ha meravigliato l’intero mondo calcistico, e non solo nazionale. Anche in Serie B, il Benevento ha dominato in lungo e in largo la stagione. Quest’anno, c’è il Sassuolo. Bergamo, Sassuolo, Benevento… Stiamo parlando di città che non sono certamente metropoli. Sassuolo, addirittura, non è neppure un capoluogo di provincia. Ebbene, che cosa si sono “inventate” queste società, dalle risorse economiche e strutturali neppure lontanamente paragonabili a quelle delle grandi squadre, storicamente consolidate, per mettersi in condizione di dare del filo da torcere alle cosiddette “grandi”? Potrebbe dipendere tutto dalle capacità eccezionali di dirigenti e tecnici, in grado di scegliere calciatori bravissimi (pagati, oltretutto, quattro soldi!) e di amalgamarli in maniera perfetta? E’ merito dell’ambiente? Oppure di cos’altro? Onestamente, non lo so … Però, è veramente sconcertante vedere un’Inter milionaria annaspare per conseguire un ‘pareggino’ last minute contro il modesto Parma, e il Napoli dominato dal Sassuolo (mancavano Berardi, Caputo ed altri giocatori importanti agli emiliani) anche sul suo terreno preferito: il possesso della palla!
Ernesto Pucciarelli