Si dice… “E le stelle stanno a guardare”. A quanto pare, però, non sono le uniche. Insieme alle stelle anche i cittadini di Torre del Greco stanno a guardare. Soprattutto i comuni limitrofi. Soprattutto quando si tratta di amministrare il territorio. Nei giorni scorsi i quotidiani di cronaca hanno riportato casi in cui diversi malviventi Polizia-Municipale-Auto-Lato

sono stati acciuffati grazie al sistema di videosorveglianza.
Un caso tra tutti, quello verificatosi nella città delle terme, Castellammare di Stabia, dove alcuni malviventi sono stati assicurati alla giustizia dopo esser stati rintracciati grazie all’occhio degli apparecchi installati sul territorio. E parliamo di apparecchiature funzionanti, non di apparecchiature installate e mai attivate.
Basta quindi percorrere pochissimi chilometri per capire che le cose possono andare per il verso giusto. Che la sicurezza, se non assicurata al cento oer cento, può essere almeno semirassicurante. Almeno in alcuni punti strategici.
Tutto questo nella cittadina del corallo non avviene, ormai da anni. Sono infatti anni che le telecamere non funzionano.
E a nulla servono le denunce dei cittadini e i casi di cronaca irrisolti che si verificano sul territorio con cadenza spesso quotidiana.
L’escalation di episodi si fa sentire, infatti, sempre più, complice anche la crisi che economica che colpisce, purtroppo, anche Torre del Greco. Infatti nella cittadina torrese il sistema, anziché assicurare la sicurezza dei cittadini, assicura quelli dei balordi di turno che agiscono indisturbati e spesso consapevoli che la faranno franca.
A nulla è valso, per noi del giornale La Torre, denunciare il mancato funzionamento: i politici di turni, senza troppi giri di parole, hanno evitato domande e, soprattutto, hanno evitato di fornire risposte adeguate o veritiere.
Eppure il sistema, seppur non funzionante, è costato fior fiori di quattrini alle casse comunale. Fondi economici pagati dalle tasche dei cittadini che però non hanno mai potuto contare sull’efficienza del servizio.

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 25 febbraio 2015