Rifuiti e territorio

“Le richieste di referendum, secondo le norme regolamentari, vanno presentate entro il 30 settembre di ogni anno”.
Questo è quanto scritto all’art. 36 dello statuto del comune di Torre del Greco a riguardo dei termini di presentazioni referendarie. Nelle ultime due sedute comunali però, su proposta della maggioranza, tra i punti all’ordine del giorno è stata inserita la questione di una possibile costruzione di un impianto di trattamento rifiuti secco-indifferenziati, la cui approvazione è stata vincolata ad una consultazione referendaria. In realtà il provvedimento non è attuabile non solo per i contenuti dell’articolo 36, ma anche sulla base dell’art.38, che mette in evidenza l’impossibilità di ricorrere al referendum “nel semestre anteriore alla scadenza del consiglio comunale”. “Abbiamo optato per questa scelta al fine di rimetterci alla volontà del popolo torrese. Non ci interessa fare qualcosa di contrario alle idee dei nostri cittadini”, ha dichiarato Francesco Mirabella, consigliere comunale del Popolo della Libertà. In realtà non è il consiglio comunale che può o deve proporre un referendum, bensì per inciso le firme di almeno 5mila cittadini.
Resta il fatto che la consultazione referendaria sarà certamente oggetto di discussione anche all’interno del prossimo gruppo consiliare, e che la composizione di quest’ultimo, per via dell’appuntamento elettorale della vicina primavera, potrebbe essere ben diverso da quello attuale.
Carmine Apice
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 9 novembre 2011